Museo della FIAT 500 sui Nebrodi

Il 12 maggio 2019 ad Acquedolci (Me) viene fondato il Museo della FIAT 500 sui Nebrodi, con l’obbiettivo di far conoscere e valorizzare la storia della vettura che permise, negli anni 60-70, le prime attività economiche e ricreative nel territorio montuoso dei Nebrodi.

Nella struttura, di piccole dimensioni, si espongono due Fiat 500, gli strumenti di un’officina degli anni 60, ricambi, documenti cartacei e memorabilia.

Collezione Guido Borghin

Cinquecento moto cross e enduro

Non è facile vedere una collezione-museo con 500 (cinquecento) moto da cross, enduro e regolarità della seconda metà del Novecento. E’ il frutto della passione di Guido Borghin, classe 1940, imprenditore e lui stesso pilota dal 1958 nelle corse ruvide di quell’epoca, che rispecchiano il suo carattere diretto. Lo spaccato che lui stesso offre su quella dimensione agonistica è sintetico ed eloquente: “Ho iniziato a correre a 18 anni nelle competizioni di motocross e nelle gymkane con Laverda 100 e Benelli 125 che non si alzavano da terra nemmeno con la gru, perché allora non esistevano moto da cross ma solo stradali, col manubrio alto e le gomme artigliate”. Corre così, Borghin, un migliaio di gare con Gilera, Morini, Ancillotti Aermacchi, Gori, Zundapp, BSA, AJS, Ossa, Montesa. Poi decide che si può fare di più, come canterà Morandi una decina d’anni dopo. E nel 1975 diventa costruttore della Gabor, che produce un centinaio di modelli di piccola cilindrata, di 50, 75 e 100 centimetri cubici. Il prototipo 125 cc non arriva alla produzione. Nel 1980 chiude tutto “perché la stagione d’oro era ormai tramontata, la legislazione era diventata più severa e non era più possibile andare in moto su sentieri e mulattiere”. Per ricordare quell’epoca ha raccolto in un hangar 500 moto. Visitabili se è in giornata buona.

Museo dell’Aria e dello Spazio

Da oltre 300 anni la famiglia dei Conti Zaborra abita il Castello di San Pelagio, ricco di memorie private e storiche. Da qui partì e qui tornò il poeta Gabriele d´Annunzio dal volo su Vienna del 9 agosto 1918, al comando della 87^ Squadriglia Aerea, con l’obiettivo di lanciare volantini tricolori Nelle sue stanze tutto è rimasto come allora. Inaugurato il 20 settembre 1980  questo museo è dedicato all’evoluzione del volo umano. Una storia che affonda le radici nel mito di Icaro e che ha prodotto un’incredibile serie di ingegnose macchine volanti prima di arrivare agli aerei moderni. Le tappe fondamentali di tale vicenda sono narrate all’interno del Museo dell’Aria e dello Spazio in ordine cronologico. La parte espositiva è divisa in due sezioni. Una esterna, con alcuni aeroplani ed elicotteri, un’altra interna con 38 sale espositive dedicate all’evoluzione del volo umano, dalla mongolfiera allo Space Shuttle.

Museo della Civiltà Contadina

Realizzato da Carlo Etenli per salvare dal degrado e dalla distruzione gli oggetti dell’attività rurale.
Presenti trattori, moto, scooter, ciclomotori, bici, tutti conservati allo stato d’uso. Notevoli i primi macchinari a vapore utilizzati nelle campagne venete nell’attività contadina. Nel seminterrato oltre 50 trattori costruiti dal 1918 ai primi anni Cinquanta del ‘900: Landini, Lamborghini, Fiat, Fordson e molti altri.
Obiettivo dichiarato del Museo è trasmettere alle giovani generazioni il duro lavoro gli stenti affrontati dai loro nonni, la conoscenza dei lavori agricoli, il legame con le stagioni, il valore di ogni oggetto, che, una volta esaurita la sua funzione, non veniva gettato via, come capita oggi, ma riadattato ad altri usi.
Dopo la seconda guerra mondiale, a partire dagli anni Cinquanta, la nostra società si è rapidamente trasformata, passando da agricola a industriale, per divenire infine società del terziario. Il progresso tecnologico ha imposto cambiamenti di vita sempre più veloci. Il benessere economico iniziato negli anni Sessanta ha creato nuovi bisogni che, se per molti aspetti hanno velocizzato la vita e certamente alleviato la fatica dell’uomo, per altri hanno ridotto comunitaria, il gusto della conversazione, gli incontri, la trasmissione di memorie orali.
Questo museo ci riporta alla vita del Novecento grazie agli oggetti, i mezzi, gli arnesi e molto altro. Ai più anziani sembrerà di ritornare nelle lontane stagioni della loro gioventù, ai più giovani aprirà prospettive di vita passata che troppo spesso, talvolta anche per pudore, vengono trascurati dai genitori nella trasmissione delle memorie di famiglia
Aperto nei fine settimana.

Collezione Melotti

Trattori amici del riso

Giuseppe Melotti è titolare della riseria omonima nella campagna scaligera e ha dedicato la vita alla coltivazione dei campi. Dunque, conosce bene il prezioso contributo dei trattori per alleviare la fatica dei contadini e migliorare la produzione. Intorno ai sessant’anni ha deciso di testimoniare con una bella raccolta di trattori e varie macchine agricole la sua riconoscenza a questi preziosi mezzi che gli hanno permesso di imporsi sul mercato come uno dei migliori produttori italiani di riso vialone nano, tipologia molto apprezzata dai buongustai. In collezione si trovano una cinquantina fra Fiat, Landini, Fordson, OM, Moline Minneapolis e molti altri. Molti di loro hanno conquistato il prezioso riconoscimento ‘Targa Oro’ ASI. Se avrete la fortuna di visitare la Collezione Melotti accompagnati dal titolare, scoprirete molti aneddoti e si aprirà un sipario sul Novecento, quando il trattore era prezioso e pochi potevano permetterselo di acquistarlo. Iniziò così l’attività dei “contoterzisti” che, a chiamata, raggiungevano le varie fattorie su appuntamento, per operazioni diverse. “La trebbiatura”, ricorda Melotti, “era festa grande perché si mangiava bene e, finito il lavoro, si andava a fare il bagno nei fossati d’irrigazione dove l’acqua scorreva pulita e fresca perché non c’era l’inquinamento”.

Collezione Blu

Nel blu dipinto di blu è la colonna sonora perfetta per questa bella collezione costruita con amore da un imprenditore veneto, che ha scelto il colore blu come nota dominante della sua superba raccolta. Ecco allora Ferrari 330 GTC, 246 GTS, F355, Fiat Dino Spider, Fiat 130 Coupè, Lancia Aprilia Cabriolet, Maserati, Porsche, Alfa e tante altre bellissime granturismo tutte in livrea da gran sera: il blu.

Eccezionale il fatto che tutte le auto di questa collezione abbiano ottenuto la ‘Targa Oro’ dell’Automotoclub Storico Italiano, massimo riconoscimento per le auto d’epoca.

Va detto che la passione di questo collezionista ha concesso nel tempo qualche eccezione alla regola. Ecco allora -ben schierate e perfettamente tirate a lucido- un’Alfa 1900 Touring Superleggera verde, una Giulia e una Giulietta bianche e una simpatica Fiat 500C Topolino giardinetta legno color faggio metallizzato. Tutte splendide anche senza il colore blu.

 

Collezione Foggiato

Raccogliere per ricordare

Per Paolo Foggiato “collezionare significa conservare per ricordare”. La sua passione inizia fin da piccolo, con modellini di auto, francobolli, fino ad arrivare alle motociclette.

La prima moto da collezione la acquista da un riparatore di mezzi agricoli che la cede volentieri in cambio di un lavoro. L’inizio della raccolta privilegia i mezzi fuoristrada per arrivare alla collezione odierna di cinquantini sportivi degli anni Settanta, bolidi pericolosissimi accomunati da un motore da 49 cc spremuto fino all’ultimo cavallo per ottenere la potenza necessaria a violare la barriera dei 100 km orari. “Pura follia”, dice oggi Foggiato, che aggiunge: “Ho cercato i più belli e significativi in Emilia perché in quegli anni, soprattutto nei garage di Bologna, erano in molti a produrre motorini da sparo”. Oggi la sua collezione raccoglie Malanca, Italjet, Testi, Tecnomoto. Tutti facevano palpitare i cuori dei quattordicenni, per molti dei quali il sogno era la Guazzoni Matta, allestita con stile e componenti dai nomi altisonanti e con un motore a disco rotante uguale a quelli da competizione. Oltre a questi esemplari la collezione conta su Ducati F3, Laverda Lb 125, Suzuki Gamma 250 e varie altre tutte accomunate da una cilindrata piccola in assoluto o relativa alla categoria d’appartenenza.

Museo Forze Armate

A Montecchio, vicino a Vicenza, la città veneta che ospita la base americana della Caserma Ederle, ha sede un interessante museo dedicato ai mezzi militari italiani, tedeschi ed americani utilizzati nella prima e nella seconda guerra mondiale. Un libro di storia vivente ed appassionante per documentare la cruda realtà dei conflitti. Numerosi documenti storici. Presente in questa struttura anche una cineteca con pellicole e documentari rarissimi. Plastici e ricostruzioni di scene di guerra.

Garage Storico Magazzini Comunali

Il “Garage Storico dei Magazzini Comunali di Montecchio Maggiore”, inaugurato nel maggio 2013, ha l’obiettivo di preservare i veicoli, le attrezzature e gli strumenti di lavoro più rappresentativi tra quelli utilizzati negli ultimi 50 anni dai Servizi operativi del Comune vicentino.
L’iniziativa dell’Amministrazione comunale è la dimostrazione di come anche un Ente locale possa contribuire direttamente alla conservazione del patrimonio motoristico, oltre a rappresentare un riconoscimento agli uomini che hanno prestato il loro servizio alle dipendenze del Comune. Veicoli e persone che con il lavoro quotidiano sul territorio, asfaltando una strada oppure riparando l’impianto di riscaldamento di una scuola, sono diventati per i cittadini qualcosa di riconoscibile e familiare.

Il “Garage Storico” riveste anche una funzione didattica per gli studenti che, visitando la collezione di mezzi storici assieme ai moderni Magazzini comunali, hanno la possibilità di apprendere come si svolgevano un tempo le attività del Comune, confrontandole con le moderne modalità operative ed attrezzature oggi a disposizione.

Attualmente sono ospitati 6 mezzi, ognuno dei quali riveste un ruolo significativo nella storia dei mezzi di trasporto in Italia nella seconda metà del secolo scorso.
1 – Autocarro FIAT 170NC35 (anno 1977) – Camion a tre assi da 24 tonnellate di peso totale, con cassone ribaltabile: il primo grande camion marchiato “IVECO”.
2 – Spazzatrice Mobil 2TE3 (anno 1974) – Spazzatrice stradale prodotta negli Stati Uniti d’America, con cabina a doppi comandi di guida: un mezzo “esotico” molto interessante.
3 – Autocarro OM 70OM10 (anno 1981) – Camion a due assi da 7 tonnellate di peso totale, con cassone ribaltabile: uno degli ultimi modelli con il glorioso logo “OM”.
4 – Autovettura FIAT Panda 45 (anno 1984) – Automobile utilitaria di piccole dimensioni: un grande classico anche per le Amministrazioni comunali.
5 – Motocarro Piaggio Ape MP (anno 1975) – Piccolo motocarro a tre ruote con cassone aperto: il veicolo italiano tra i più apprezzati e conosciuti nel mondo.
6 – Rullo compattatore Ursus – Peroni S1RT (anno 1968) – Piccolo rullo compressore del tipo “uomo a bordo”, abbinato all’apposito carrello per il trasferimento su strada.
Ogni mezzo esposto è accompagnato da un pannello descrittivo che illustra brevemente la storia della casa costruttrice, le caratteristiche del modello e l’utilizzo da parte del Comune.
I veicoli hanno ottenuto i certificati di “Veicolo di interesse storico” e di “Rilevanza storica e collezionistica” rilasciati dall’ASI.

La ricca sezione documentale relativa ai veicoli conservati comprende numerose informazioni tecniche e storiche, come ad esempio opuscoli illustrativi ed estratti da riviste specializzate italiane ed estere.
Oltre ai veicoli il “Garage Storico” raccoglie la documentazione illustrante le attività svolte dal Comune nel passato, che sono oggi in parte affidate a società esterne (come ad esempio la raccolta rifiuti, la gestione delle reti acqua, gas e fognatura), il tutto corredato da più di 200 foto scattate dai primi anni del ‘900 agli anni ‘90 del secolo scorso che testimoniano la costruzione di strade, acquedotti, scuole ecc..

Il ripristino dei mezzi, l’allestimento della sede, la raccolta della documentazione e la creazione del sito internet, sono curati da alcuni dipendenti del Comune, in gran parte nel tempo libero e senza ricorrere a costosi interventi esterni.

Il “Garage Storico” occupa una porzione dei fabbricati dei Magazzini comunali di via Pelosa, nel cuore operativo degli attuali reparti “Manutenzioni strade e pubblica illuminazione” e “Manutenzione immobili” del Comune ed è visitabile su appuntamento.

E’ possibile visitare anche virtualmente il “Garage Storico” attraverso il relativo sito internet, recentemente presentato, in continuo aggiornamento e che contiene informazioni e curiosità rivolte agli appassionati di mezzi storici.