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Descrizione

Cinquecento moto cross e enduro

Non è facile vedere una collezione-museo con 500 (cinquecento) moto da cross, enduro e regolarità della seconda metà del Novecento. E’ il frutto della passione di Guido Borghin, classe 1940, imprenditore e lui stesso pilota dal 1958 nelle corse ruvide di quell’epoca, che rispecchiano il suo carattere diretto. Lo spaccato che lui stesso offre su quella dimensione agonistica è sintetico ed eloquente: “Ho iniziato a correre a 18 anni nelle competizioni di motocross e nelle gymkane con Laverda 100 e Benelli 125 che non si alzavano da terra nemmeno con la gru, perché allora non esistevano moto da cross ma solo stradali, col manubrio alto e le gomme artigliate”. Corre così, Borghin, un migliaio di gare con Gilera, Morini, Ancillotti Aermacchi, Gori, Zundapp, BSA, AJS, Ossa, Montesa. Poi decide che si può fare di più, come canterà Morandi una decina d’anni dopo. E nel 1975 diventa costruttore della Gabor, che produce un centinaio di modelli di piccola cilindrata, di 50, 75 e 100 centimetri cubici. Il prototipo 125 cc non arriva alla produzione. Nel 1980 chiude tutto “perché la stagione d’oro era ormai tramontata, la legislazione era diventata più severa e non era più possibile andare in moto su sentieri e mulattiere”. Per ricordare quell’epoca ha raccolto in un hangar 500 moto. Visitabili se è in giornata buona.

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