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Descrizione

L’Emilia è rinomata, oltre che per la cucina anche per i motori. Lo deve a marchi quali Ducati, Ferrari, Lamborghini e Maserati, che hanno prodotto modelli di perfezione estetica e meccanica, che grazie alle competizioni sono conosciuti anche all’estero.

Ma la ricchezza di questa regione è da attribuire anche a mezzi poco competitivi, però sicuramente indispensabili: i poderosi lavoratori dei campi, i trattori, prezioso anello di congiunzione tra il settore primario e il secondario. Nasce infatti a Fabbrico, in provincia di Reggio Emilia, una delle più note aziende costruttrici di trattori: la Landini, fondata da Giovanni Landini nel 1884.

Landini si ispirò ai primi motori a testa calda per realizzare il modello 25/30 HP, primo trattore agricolo a testa calda, che si rivelerà un successo e sarà costruito in serie a partire dal 1925.

Il Museo è all’interno di un capannone ben rifinito e funzionale, in cui i trattori sono esposti secondo un criterio cronologico. I visitatori sono subito accolti da una locomobile, ossia un carro trainabile provvisto di motore, della potenza di 16/18 CV, seguito da un trattore “30 HP” del 1928, il primo ad essere prodotto in piccola serie dalla Casa emiliana. Si possono trovare anche un SuperLandini-SL 50, potente e solido, quasi statuario e il più piccolo “Velite”, dotato di un posto di guida dalle caratteristiche ergonomiche sorprendenti per quel periodo.

L’esposizione dei mezzi Landini si chiude con modello “R25” del 1958, tra i primi con motore diesel; tuttavia la visita prosegue all’insegna dell’internazionalità, con un trattore dell’Hanomag, usato per spostare gli aerei all’aeroporto di Monaco di Baviera ed alcuni motori stazionari provenienti dall’estero, come il “Waterloo Boy”.

Anche gli estimatori delle due ruote saranno soddisfatti dalla collezione, infatti, il fondatore del Museo, grande appassionato di moto, ha dedicato uno spazio anche ai motoveicoli e ai ciclomotori degli anni Cinquanta.

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