Old Cars Collection PARMA

Non una, ma ben due aree espositive caratterizzano Old Cars Collection di Parma, struttura expo fondata dai fratelli Claudio e Stefano Baroni. Nella prima, estesa su circa 450 metri quadrati, sono riunite una trentina di modelli BMW, le auto preferite da questi collezionisti che fin da ragazzi prediligevano le auto di Monaco di Baviera col marchio dell’elica. Nella seconda struttura sono esposte Fiat e Mercedes con carrozzerie speciali. Molta cura negli arredi, con la scelta di oggetti d’epoca. Molti viaggi in Germania (fiere di Essen e Stoccarda) e lunghe notti a cercare buone occasioni su Internet hanno permesso alla collezione di ingrandirsi fino a raggiungere i livelli attuali.

Museo Automobili Lamborghini

All’interno del Museo Automobili Lamborghini l’affascinante storia, gli iconici modelli e i tour delle linee di produzione raccontano sessant’anni di innovazione che proiettano Lamborghini verso il futuro.
Dalle prime visionarie creazioni del genio di Ferruccio Lamborghini come la Miura e la Countach alle supersportive più recenti ed esclusive come la Huracán Performante ,la Aventador SVJ le few off Centenario, Sesto Elemento e Veneno fino alle prime Lamborghini con tecnologia ibrida Sian e Countach LPI 800-4.
Il Museo Automobili Lamborghini offre un’esperienza interattiva, anche grazie al nuovo simulatore di guida, che amplifica le emozioni e la scoperta delle vetture in esposizione.
Aperto tutti i giorni dalle 9.30 alle 18.00 (ultimo accesso alle ore 17.00).

Museo Horacio Pagani HP

Dalla Zonda alla Huayra, i pezzi unici

Questa è la Storia di un Sogno che è divenuto realtà e che ha ispirato molti altri sognatori. Il segreto di Pagani Automobili – l’Atelier “dove le Hypercar sono realizzate su misura attorno ai desideri e ai gusti raffinati dei loro stessi proprietari” – ruota attorno al sogno di un giovane ragazzo argentino, oggi condiviso da un team di uomini e donne che si impegnano ogni giorno nell’intento di spingerlo sempre più lontano.

Creare automobili su misura, oggetti unici in grado di trasmettere emozioni, non è cosa da poco. E nonostante ciò non esiste un veicolo firmato Pagani che negli anni non sia stato ispirato dalla migliore ricerca scientifica, curato nel design di ogni minimo dettaglio.

La forza trainante di Modena Design, prima, e successivamente di Pagani Automobili è da sempre la ricerca dell’unicità nella creazione di automobili che esprimano il concetto leonardesco secondo cui Arte e Scienza possono camminare mano nella mano. Le automobili Pagani racchiudono, infatti, risonanze umanistiche che raramente trovano spazionell’industria automobilistica.

Museo dell'Automobile San Martino in Rio

Nella pianura emiliana alle porte di Modena, ma già in provincia di Reggio Emilia, si trova il Museo dell’automobile di S. Martino in Rio, perfettamente in sintonia con le atmosfere agresti e tranquille di questa zona, lontana dai ritmi frenetici della città.

La storia di questo museo comincia con una “Regina d’Africa” – così era chiamato l’autotreno 634 Fiat impiegato per la colonizzazione dell’Abissinia – che fece tappa alle porte di S. Martino in Rio con a bordo tre veicoli. Delle tre trasportate solo una è stata identificata con precisione: si trattava di una Fiat 509 berlina di tipo Weymann, con scocca in legno ricoperta di tela per conferire maggiore leggerezza all’insieme.

Da allora altre auto furono condotte a S. Martino dalla “Regina d’Africa” e da altri camion e ben presto nacque la Scuderia di S. Martino, fondata da Barighin, pseudonimo di Emilio Storchi Fermi, un uomo dotato di spirito d’iniziativa e fantasia, che riuscì ad imprimere un marchio originale all’intera collezione, tanto che, ancora oggi, a trent’anni dalla sua scomparsa, spicca tra le iniziative analoghe del settore. Alla realizzazione del progetto di Barighin aderirono anche alcuni appassionati che come lui amavano divertirsi con le auto.

Passarono anni, però, prima che le vetture raccolte trovassero sistemazione in un unico locale; infatti il comune approvò solo nel 1965 il progetto di un capannone da adibire a vero e proprio Museo della collezione.

Tuttavia la storia del Museo non si esaurisce così. Nel 1975 Barighin morì improvvisamente, lasciando sgomenti e disorientati i suoi soci e amici, che riuscirono a ridare vita al Museo nel 1981.

Anche l’attività della Scuderia è degna di considerazione per la notorietà acquisita in tutto il mondo dell’auto d’epoca, grazie alle numerose pubblicazioni del genere enciclopedico, che hanno mostrato fotografie di esemplari, corredate da fonte e luogo.

Visto da fuori il Museo passa quasi inosservato, trattandosi di un officina dismessa, ma il consiglio è di non fermarsi all’apparenza ed entrare, perché le circa quaranta vetture raccolte sono dei capolavori pronti a condurre il visitatore in un viaggio che le ha viste indiscusse regine della strada e sono sufficienti, sistemate ordinatamente una accanto all’altra, ad incuriosire ed emozionare. Nel sito c’è la descrizione completa di tutte le vetture esposte e molte altre informazioni.

Dallara Academy

Nell’autunno 2018, la Dallara ha aperto un nuovo edificio, a fianco della sede storica di Varano de’ Melegari: la Dallara Academy. Si tratta di una struttura dal design audace, progettata dall’architetto genovese Alfonso Femia e fortemente voluta dall’Ingegner Giampaolo Dallara. Essa si sviluppa su due piani, collegati da un’ampia rampa curva vetrata percorribile a piedi. L’edificio mostra da subito un’anima polivalente fortemente focalizzata su temi cari all’azienda: il legame con il territorio, la tecnologia e la formazione. L’area espositiva aperta al pubblico ricorda la curva sopraelevata di una pista, dove le Dallara hanno colto innumerevoli allori. In mostra le auto che hanno segnato la storia dell’Ingegner Dallara prima, e dalla Dallara Automobili poi: dalla Miura all’ X1/9, dalle vetture Sport nate in collaborazione con la Lancia alle Indy-car che corrono negli Stati Uniti, dai prototipi di Le Mans fino alle serie come Formula 3 e Formula E, per arrivare all’ ultima nata “Dallara Stradale”. Il visitatore si immergerà in una passeggiata nella storia delle auto, da corsa e da strada ad alte prestazioni, senza mai perdere il contatto con l’ ambiente circostante, grazie all’ampia vetrata che segue la traiettoria dell’intera rampa. Spinta verso il futuro è la Dallara Academy rivolta ai ai più giovani: un’intera area dell’edificio è totalmente dedicata a Laboratori Didattici pensati e progettati per gli studenti delle scuole medie inferiori e superiori, dove i ragazzi possono sperimentare in prima persona le leggi della fisica applicate alla progettazione ed allo sviluppo delle automobili. I Laboratori Didattici si basano sulla filosofia dell’”edutainment” ossia dell’imparare divertendosi, portando i ragazzi oltre lo studio della fisica legata alla sola esperienza scolastica, per coinvolgerli direttamente in attività ispirate alle tre competenze principali che contraddistinguono l’azienda: la progettazione e la produzione con materiali compositi, l’aerodinamica e la dinamica del veicolo. L’impegno dell’azienda nella formazione prosegue con un’area dedicata agli studi di livello universitario. Il primo piano, infatti, è la sede del secondo anno del corso di laurea magistrale in “Racing Car Design” del Muner (Musei Emilia Romagna) un sodalizio fortemente voluto dalla Regione Emilia-Romagna tra gli atenei regionali e le storiche case motoristiche della Motor Valley che rappresentano l’eccellenza italiana nel mondo del Motorsport. La Dallara Academy ha al suo interno anche un’area capace di ospitare 350 persone progettata per poter ospitare conferenze, meeting, presentazioni ed attività di team building.

Museo della FIAT 500 sui Nebrodi

Il 12 maggio 2019 ad Acquedolci (Me) viene fondato il Museo della FIAT 500 sui Nebrodi, con l’obbiettivo di far conoscere e valorizzare la storia della vettura che permise, negli anni 60-70, le prime attività economiche e ricreative nel territorio montuoso dei Nebrodi.

Nella struttura, di piccole dimensioni, si espongono due Fiat 500, gli strumenti di un’officina degli anni 60, ricambi, documenti cartacei e memorabilia.

Museo Fiat 500

Il Museo della FIAT 500 di Calascibetta (EN), dedicato alla storica vettura prodotta dalla Fiat dal 1957 al 1975, è stato inaugurato dal suo ideatore Piero Folisi l’11 Novembre del 2017.

La struttura in cui vengono organizzate mostre, concerti, conferenze ed eventi a tema, tra i quali quello della sicurezza stradale, ha uno spazio esterno dove il visitatore potrà ammirare diversi esemplari di Fiat 500 e delle aree interne nelle quali si espongono motori e componenti rari; si possono leggere libri e riviste dedicate e non, ammirare quadri, sculture, cartoline di artisti italiani e stranieri; vetrine espositive con modellini di Fiat 500; pezzi dal design moderno ed originale come musetti appendiabiti, cofani, tavolinetto da salotto e scrivania e per approfondire la storia della piccola utilitaria è possibile leggere pannelli esplicativi e vedere filmati.

Dalla sua fondazione alla fine del 2019 il Museo conta più di 4000 visitatori.

 

MOGAM - Museo Mogam Modern Gallery of Arts and Motors

Museo di veicoli? Galleria d’arte moderna e contemporanea? Difficile definire la Modern Gallery of Arts and Motors, struttura che è stata creata a Catania. Accanto alle opere d’arte esposte ci sono delle splendide vetture. Il tutto immerso in un contesto molto piacevole. Sono ben 2000 i mq di superficie di questa struttura che “fonde” la passione per l’auto con quella per l’arte. Il tutto contenuto in un edificio immerso nel cuore di uno splendido parco, realizzato nel 1977 dal professor Ippolito Pizzetti, chiamata “la  villa in città”.

Oltre 30 vetture molto significative riescono ad esprimere l’alta scuola italiana in questo settore. Fanno parte di questa collezione diverse Ferrari (312 B2 F1, 166 F2, F40, 288 GTO ed Enzo) e Alfa ROMEO, Abarth, Lancia e Maserati. Non mancano le motociclette: MV, Agusta, Laverda e Ducati. Completano il“quadro” diversi motori e alcuni motoscafi d’epoca da competizione.

Opere d’arte su ruote esposte accanto a 100 esempi di bellezza: sculture e quadri realizzate da maestri come Umberto Boccioni, Fortunato Depero, Mario Sironi e tanti altri artisti.

Molto interessante anche il “tributo” alla Targa Florio: numerosi cimeli raccontano la storia di questa bellissima competizione. Il visitatore si trova immerso nella sua atmosfera grazie ai libri, ai trofei, alle fotografie e molti altri oggetti. C’è anche una biblioteca, nella quale sono raccolti sia riviste sia libri che parlano d’arte e d’automobilismo.

Il MOGAM è presieduto da Riccardo Modica ed è diretto da Veronica Parasiliti. E’ patrocinato dal Ministero dello Sviluppo Economico e dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Catania.

Fondazione Marilù Tregua

Tra le molteplici attività sociali che si prefigge la Fondazione Marilù Tregua, istituita recentemente per commemorare la figura della persona prematuramente scomparsa alla quale è intestata, vi è anche quella della preservazione del patrimonio automobilistico.
Sita a Catania in Via Acireale 3F, in vicinanza della Baia di Ognina, nella sede del Quotidiano di Sicilia e dell’ex Concessionaria Citroen, la Fondazione Marilù Tregua comprende un piccolo Museo di autostoriche, certificate dall’ASI, nel quale si possono ammirare una ventina di auto ultratrentennali ed il fugace dinamismo evolutivo del mondo dell’automobile.
Dopo l’attuale fase preliminare, l’Istituzione catanese si propone di espandere l’area espositiva, attualmente di circa 250/300 mq, per dare spazio ad altri veicoli attualmente in fase di restauro.
Tra le altre peculiarità che il visitatore potrà notare citiamo la ricchissima collezione di seimila volumi di Diritto, in fase di catalogazione, che fanno da suggestivo scenario alle vetture, e una collezione di posters didascalici che, cronologicamente, raccontano le vicende peculiari correlate agli anni di produzione delle automobili esposte.