Descrizione
Nella pianura emiliana alle porte di Modena, ma già in provincia di Reggio Emilia, si trova il Museo dell’automobile di S. Martino in Rio, perfettamente in sintonia con le atmosfere agresti e tranquille di questa zona, lontana dai ritmi frenetici della città.
La storia di questo museo comincia con una “Regina d’Africa” – così era chiamato l’autotreno 634 Fiat impiegato per la colonizzazione dell’Abissinia – che fece tappa alle porte di S. Martino in Rio con a bordo tre veicoli. Delle tre trasportate solo una è stata identificata con precisione: si trattava di una Fiat 509 berlina di tipo Weymann, con scocca in legno ricoperta di tela per conferire maggiore leggerezza all’insieme.
Da allora altre auto furono condotte a S. Martino dalla “Regina d’Africa” e da altri camion e ben presto nacque la Scuderia di S. Martino, fondata da Barighin, pseudonimo di Emilio Storchi Fermi, un uomo dotato di spirito d’iniziativa e fantasia, che riuscì ad imprimere un marchio originale all’intera collezione, tanto che, ancora oggi, a trent’anni dalla sua scomparsa, spicca tra le iniziative analoghe del settore. Alla realizzazione del progetto di Barighin aderirono anche alcuni appassionati che come lui amavano divertirsi con le auto.
Passarono anni, però, prima che le vetture raccolte trovassero sistemazione in un unico locale; infatti il comune approvò solo nel 1965 il progetto di un capannone da adibire a vero e proprio Museo della collezione.
Tuttavia la storia del Museo non si esaurisce così. Nel 1975 Barighin morì improvvisamente, lasciando sgomenti e disorientati i suoi soci e amici, che riuscirono a ridare vita al Museo nel 1981.
Anche l’attività della Scuderia è degna di considerazione per la notorietà acquisita in tutto il mondo dell’auto d’epoca, grazie alle numerose pubblicazioni del genere enciclopedico, che hanno mostrato fotografie di esemplari, corredate da fonte e luogo.
Visto da fuori il Museo passa quasi inosservato, trattandosi di un officina dismessa, ma il consiglio è di non fermarsi all’apparenza ed entrare, perché le circa quaranta vetture raccolte sono dei capolavori pronti a condurre il visitatore in un viaggio che le ha viste indiscusse regine della strada e sono sufficienti, sistemate ordinatamente una accanto all’altra, ad incuriosire ed emozionare. Nel sito c’è la descrizione completa di tutte le vetture esposte e molte altre informazioni.