Museo Storico Piana delle Orme

Piana delle orme è il nome di uno dei musei a carattere storico – etnologico più importanti a livello internazionale, realizzato grazie ad una vastissima collezione privata di mezzi sia agricoli sia militari. Si tratta di un parco tematico dedicato al Novecento. Oltre 40 mila mq di esposizione (suddivisi in quindici padiglioni) per raccontare le tradizioni e la cultura della civiltà contadina, le grandi opere di bonifica delle Paludi Pontine, la Seconda Guerra Mondiale, ma anche per mostrare i mezzi agli albori della grande industrializzazione e i giocattoli con i quali si divertivano i bambini di una volta.

L’impostazione scenografica del museo, realizzata attraverso fedeli ricostruzioni in scala 1:1, offre ai visitatori la sensazione di entrare nella storia, di rivivere il passato.

Data la tipologia delle sue collezioni, il percorso di Piana delle orme è stato suddiviso in due percorsi principali: Percorso Agricolo e Percorso Bellico.

I padiglioni tematici del Percorso Agricolo comprendono: Giocattolo d’Epoca, Bonifica delle Paludi Pontine, Mezzi Agricoli d’Epoca, Vita nei Campi.

I padiglioni tematici del Percorso Bellico comprendono: Deportazioni ed Internamento, Mezzi Bellici d’Epoca, Da El Alamein a Messina, Sbarco di Anzio, Battaglia di Cassino, Mezzi Bellici riconvertiti ad Uso Civile.

Ogni padiglione è fornito di pannelli didattici e audio guide, anche in inglese e tedesco, che spiegano e illustrano il percorso.

La durata media della visita è di circa 4 ore.

I servizi di accoglienza offrono bar, self-service, area pic-nic, area manifestazioni, sala congressi e shop.

Museo Storico Militare Lombardia

Nato dalla passione di Silvano Bettineschi Adamo Marelli, la collezione di questo museo raccoglie principalmente mezzi militari della Seconda Guerra Mondiale, In mostra anche cimeli ed oggettistica dell’epoca. Negli ampi spazi del museo, dislocato su due piani, sono esposti camion ed auto militari, fra i quali alcuni esemplari unici in Europa . Attraverso i mezzi esposti e le descrizioni tecniche e di utilizzo, è possibile documentarsi sulla storia della guerra, non solo attraverso le grandi battaglie ma anche ricostruendo le dure condizioni di vita dei militari impegnati al fronte.

Museo della Motorizzazione Militare

Il Museo Storico della Motorizzazione Militare è sorto nel 1955, per volere del Capo del Corpo Automobilistico in carica. Ospitato per oltre trentacinque anni nei locali della Caserma Rossetti di Roma, nel 1991 è stato trasferito nell’attuale struttura, la Caserma Arpaia, all’interno della Città Militare della Cecchignola, una località situata alla periferia sud di Roma, poco distante dal quartiere dell’Eur.

L’area di 50 mila mq, molto articolata, con ampi viali, zone verdi e volumi con struttura a “Scheda”, caratteristica dell’inizio Novecento, in passato era sede della Scuola della Motorizzazione Militare.

Il Museo, che rappresenta l’unica mostra in Italia dedicata ai veicoli militari, ha come obiettivo, evidenziato dal motto “con fede custodisco”, che appare sul suo stemma, quello di raccogliere e conservare il materiale storico e tecnico della Motorizzazione Militare, oltre a quello del Genio, dell’Artiglieria e delle Trasmissioni.

I cimeli esposti fanno di questo museo il principale veicolo dei valori etici e delle tradizioni del corpo e la giusta vetrina per la commemorazione delle gesta dei protagonisti della sua vicenda centenaria.

Sono raccolti oltre trecento veicoli tra autocarri, automobili, mezzi cingolati e corazzati ed anche circa sessanta motocicli, che costituiscono una collezione piuttosto variegata.

I sei padiglioni espositivi presentano una serie di spaccati sui momenti più salienti nell’arco di un centenario, ricchi di avvenimenti, invenzioni, sfide, sia in guerra, sia in pace. Ad esempio quello intitolato alla “Medaglia d’Oro Arturo Mercanti”, in cui si trovano la Direzione, una biblioteca-archivio che conserva dati e schede tecniche inerenti ai numerosi mezzi a motore affidati all’Esercito sino ai giorni nostri e la Sala Riunioni del Museo, è la testimonianza del primissimo sviluppo e dell’integrazione del trasporto militare con veicoli a motore.

Siamo a cavallo della Prima Guerra Mondiale: il veicolo a motore, fino ad allora utilizzato per il trasporto di materiali, diventa fondamentale.

Il Padiglione dei Mercanti ospita i primi autocarri con carrozzeria grigio-verde, il Fiat 17°, lo Zust, il Fiat 18 BL e l’ambulanza  Fiat tipo 2F, celebre grazie ad Hemingway e il suo “Addio alle armi” e la Fiat 513/4 con cui Vittorio Emanuele III si spostava sul fronte per visitare le truppe, è esposta inoltre la grande carta murale che riporta in dettaglio la prima grande manovra “auto-trasportata” compiuta dal Generale Cadorna in Trentino nel 1916.

Interessante anche il padiglione dedicato alla Seconda Guerra Mondiale, con le varie “coloniali”: Lancia Aprilia e Alfa Romeo 6 C 2500, Fiat 508 CM, la Lince, l’autoblindo costruito dalla Lancia e numerosi autocarri, come il Ceirano 50 CM, lo SPA 38R e l’OM 32.

Il padiglione dedicato alla storia e all’evoluzione dell’automobile, costituisce una sorta di museo nel museo e fa invidia ad altri musei dell’auto. In esso è ripercorso il cammino dell’auto, a partire dal veicolo a vapore di Cuognot del 1769 e dalla ricostruzione del carro a vapore De Dion Bouton, per giungere alle prime Fiat, la Zedel del 1910, la Renault A.G Torpedo, la Bianchi, la Balilla, l’Aprilia, l’Artena, l’Alfa Romeo 6C 2500 Sport carrozzata Boneschi, fino al pezzo forte: un’Alfa Romeo 1750.

Una peculiarità del Museo è rappresentata dalla scelta di non inserire i veicoli in scene o contesti bellici, per sottolineare la volontà di concentrare l’attenzione sulla macchina e sulla sua tecnica, al fine di comprenderne e apprezzarne lo sviluppo tecnologico e la sua funzionalità.

Collezione CRCS

CINGOLI E RUOTE PER CONOSCERE LA STORIA APS (CRCS APS), Associazione di Promozione Sociale con sede legale presso la ex Fortezza “Medio-Tagliamento” di Moruzzo (UD) e sede operativa presso l’ex caserma “Sante Patussi” di Tricesimo (UD), nasce nel novembre 2015 con lo scopo di riunire un gruppo di persone accomunate dalla passione per i mezzi militari e per tutto ciò che è tecnologia meccanica militare d’epoca con particolare riferimento al periodo della Seconda Guerra mondiale, ma non solo. In questa Collezione-Museo sono infatti presenti anche interessanti camion del ‘900, come Alfa Mille, Lancia Esadelta, Isotta Fraschini, oltre ad alcune auto e moto anteguerra.

Obiettivo di questa dinamica associazione, che è anche un club federato ASI, è la ricerca, il recupero, il restauro e la manutenzione di veicoli militari, artiglierie e qualsiasi altro materiale tecnologico di interesse storico-militare d’epoca. I mezzi sono protagonisti di un museo dinamico dove, oltre alla mostra statica questi possenti veicoli possono anche essere messi in moto e percorrere in sicurezza alcuni tratti all’interno degli ampi spazi della caserma Patussi che occupa 60 mila mq, oltre ad essere ammirati protagonisti durante mostre ed esposizioni sia statiche che itineranti.

Come succede in molte altre località d’Italia, anche questa caserma (di proprietà dei comuni di Tricesimo e Reana del Rojale) giaceva da molti anni in avanzato stato di abbandono e degrado, ma risultava particolarmente idonea per spazi e strutture di cui disponeva alle attività di recupero, restauro e manutenzione di mezzi militari.  Il lavoro di riqualificazione, bonifica e disboscamento ha tenuto inizialmente impegnati per molti mesi i volontari del CRCS che con grande dedizione e molti sacrifici hanno permesso di riattrezzare l’area riutilizzando gli spazi per le attività associative. Il lavoro e la proposta progettuale di riqualificazione e valorizzazione dell’area presentata da CRCS alle Amministrazioni competenti è risultata vincitrice ed assegnataria dell’area.

La Collezione CRCS dispone di numerosi mezzi militari d’epoca (circa ottanta già restaurati, funzionanti e a disposizione, oltre 20 in preparazione/da restaurare) alcuni di proprietà dell’Associazione, i più dei singoli soci. Tra i veicoli e le artiglierie esposte la maggior parte in dotazione all’Esercito Alleato e dell’Asse ma non mancano veicoli della Prima Guerra mondiale e post bellici.

Tra le attività generalmente organizzate nel corso dell’anno vi sono le partecipazioni con i mezzi ai raduni di settore in tutta Italia e all’Estero, come la rievocazione dello sbarco in Normandia e dello sbarco in Sicilia, oltre che alle manifestazioni organizzate dalle Associazioni di ex militari nel territorio, alle produzioni cinematografiche e alle manifestazioni aperte al pubblico che annualmente l’Associazione organizza direttamente presso l’ex Caserma Patussi nel mese di settembre.

I volontari CRCS rendono “vivo” questo Museo con la loro presenza quotidiana e le accurate valutazioni storiche che precedono l’impegnativo lavoro di restauro in officina. E’ questo un esempio concreto e sicuramente da imitare perchè trasmette al visitatore -senza esibizioni ma con appassionata dedizione- uno dei precetti fondamentali di ASI: “Inseguire emozioni per certificare passioni”.

Recapiti telefonici per le visite:
Presidente: Alessandro Mindotti – 3472368350
Vicepresidente: Tiziano Prevarin – 3470864151

Facebook: CRCS onlus – Cingoli e ruote per conoscere la storia | Moruzzo

Civico Museo Diego de Henriquez

Il 28 luglio 2014 (è stata scelta come data simbolica) nel centesimo anniversario della dichiarazione di guerra dell’Austria-Ungheria alla Serbia è stato inaugurato il nuovo Museo della Guerra per la Pace “Diego de Henriquez”.

Qui il visitatore può trovare in definitiva sistemazione (e in più fasi), la grande collezione di mezzi, pezzi di artiglieria, strumenti, armi, uniformi, documenti, opere d’arte, fotografie e modelli. Una raccolta messa pazientemente insieme lungo tutta la vita da una delle figure più singolari del Novecento triestino, Diego de Henriquez, appassionato e tenace ricercatore di cose rare, non solo nel settore bellico ma anche in tutti gli altri campi nei quali si esercita l’ingegno umano.

Costituita da circa 15.000 oggetti inventariati, di cui 2800 armi, 24.000 fotografie, 287 diari (38.000 pagine), 12.000 libri, 2600 tra manifesti e volantini, 500 stampe, 470 carte geografiche e topografiche, 30 fondi archivistici, 290 documenti musicali, 150 quadri e un fondo di pellicole (250 documenti cinematografici conservati all’Istituto Luce di Roma) la collezione de Henriquez è diventata di proprietà del Comune di Trieste, che l’ha acquisita dagli eredi, nel 1983, e dopo varie vicende, dal 1999 ha trovato sede nella Caserma “Duca delle Puglie” dove in una prima fase sono stati trasferiti solo i mezzi e i pezzi di artiglieria pesante e, dal 2011, anche le raccolte di oggetti e documenti.

Nel febbraio 2012 è iniziato a cura dell’Area Lavori Pubblici – Servizio Edilizia Pubblica – il lavoro di ristrutturazione degli edifici 3 e 4 della Caserma “Duca delle Puglie” (comprensorio di oltre 23.000 mq di cui 11.000 coperti) che, terminato nello scorso inverno, ha permesso di disporre di un consistente spazio (circa 2600 mq) per l’esposizione delle collezioni nel nuovo percorso museale, per i servizi di consultazione della biblioteca, della fototeca e dell’archivio e per gli uffici. Altri 3500 mq saranno disponibili dopo la ristrutturazione, che sta per iniziare, di altri due hangar.

Museo Bunker monte Soratte

Il sito, un dedalo di gallerie di grandi dimensioni, costruito nel 1937 all’interno del monte Soratte, concepito per proteggere una fabbrica di armamenti e materiali diventa nel primo dopoguerra un deposito munizioni, poi trasformato in bunker antiatomico per il governo Italiano. Ospita oggi una vasta collezione di velivoli, materiale ferroviario, carri armati, autoblindo, cannoni e veicoli militari dalla seconda guerra mondiale alla guerra fredda, grazie alla collaborazione con l’ass. Vestigia Belli, istituzioni militari e collezionisti .
Le gallerie sono state allestite in un percorso di visita , ricco di materiali ed oggetti che raccontano l’importante presenza del più alto comando tedesco in Italia dal 1943 al 1944, quello del Feldmaresciallo Albert Kesselring. Negli anni 60 inizia un imponente trasformazione delle gallerie in un bunker antiatomico che avrebbe dovuto ricoverare, in caso di conflitto armato, parte del Governo Italiano.
Il sito , inserito in un meraviglioso contesto naturale, vicino allo storico abitato di Sant’Oreste è visitabile al publico con guide organizzate dai soci dell Associazione Culturale APS “ Bunker Soratte”.