Collezione Carlo Ramo

La collezione Ramo è variegata: si va dalle Vespe alle Lambrette, alle Guzzi, MV Agusta, Gilera, Benelli, Bianchi ed altro. Un pezzo unico do questa raccolta è il motociclo Automoto, un “sottocanna” francese degli anni Venti, unico mezzo non italiano nella collezione.
Non mancano diversi oggetti di memorabilia e anche un’esposizione di francobolli a tema di auto e moto d’epoca.
La collezione è visitabile su richiesta ed è iniziata quasi per caso, come racconta lo stesso Carlo Ramo: “Una mattina dei primi di novembre del 1995 mi trovai da un gommista a causa della foratura di una gomma della mia auto e, nell’attesa della riparazione, intravidi un ciclomotore in mezzo all’ammasso di vecchi pneumatici.Era un Aquilotto modello ‘Amalfi’ del 1951 conservato discretamente. Dopo una breve trattativa mi portai a casa il nuovo acquisto e da quel giorno sono arrivato a circa 40 moto e 4 auto d’epoca”.

Museo di Castel del Grano

Auto, moto, carrozze, trattori e mezzi a vapore
Candela (Foggia)

Percorrendo l’Autostrada A16 che da Napoli conduce all’Adriatico, all’altezza del casello di Candela, si scorge in posizione dominante la mole del Castel del Grano. Siamo nel settentrione della Puglia, la Puglia del grano per l’appunto, al crocevia con Campania e Basilicata. L’imponente complesso, oggi in via di completa ristrutturazione e valorizzazione turistica, ospita un’interessante collezione di auto e moto d’epoca aperta al pubblico, affiancata da una variegata raccolta di macchine a vapore, trattori, trebbie e attrezzature agricole testimoni dell’evoluzione meccanica della coltivazione del grano, grande tradizione dei luoghi. E ancora carri, carrozze e calessi per non dimenticare quando i cavalli a quattro zampe contavano più dei cavalli vapore. La storia inizia da nonno Raffaele, commerciante di cereali e da nonno Antonino, agricoltore. Un camioncino Fiat 509 del 1928 della collezione auto e alcuni carri agricoli esposti appartenevano proprio a loro. Persone che non gettavano nulla perchè per loro il consumismo non significava mordere le cose superficialmente e poi gettarle, stile usa e getta, bensì utilizzarle fino a totale consunzione continuando poi a tenerle in casa, interpretando così un’originale forma di collezionismo. Le tradizioni di famiglia sono state nel tempo seguite e tramandate a figli, nipoti e pronipoti. Il rinnovamento di Castel del Grano e la sua nuova missione espositiva testimoniano oggi l’amore del nipote Antonio De Vitto per il recupero e la conservazione delle cose del passato, in particolare la sua passione per le auto d’epoca di segmento medio e medio alto, destinate al loro tempo a un pubblico abbiente e conservate senza esibizionismo. La raccolta comprende automobili prodotte dagli inizi del secolo scorso fino agli anni Cinquanta. Marche inglesi, francesi, americane e naturalmente italiane, principalmente Fiat, dunque le assolute protagoniste della motorizzazione nazionale. Oggetti interessanti da vedere e divertenti per chi vorrà provarli in movimento nel circuito del Castello. Veicoli di marcata personalità, facilmente identificabili, disegnati con forme squisite e ben diversi dagli automezzi necessariamente omologati del trasporto di massa contemporaneo, dove la funzione è diventata prevalente sull’identità. Castel del Grano offre anche l’opportunità di una pausa ristoratrice in uno dei luoghi più gradevoli della Penisola, con ottimo cibo, alloggio confortevole e centro benessere.

Murgia Museum

Il Murgia Museum “Proscia & Bruno” nasce dalla grande passione di Vito Proscia per le auto d’epoca, mezzi che lo hanno portato a realizzare il suo sogno mettendo insieme tutte le vetture e dando vita all’unico museo in Puglia di veicoli storici.
La struttura è ubicata nella zona industriale e artigianale di Cassano delle Murge in provincia di Bari ed è divisa su due piani di circa 500 mq cadauno, con un ampio spazio espositivo e una grande area esterna adiacente di circa 2.500 mq destinata ai visitatori e collezionisti. Il piano terra è riservato alle auto da restaurare o in fase di ripristino e all’esposizione di ricambi, accumulati in tanti anni, delle diverse case automobilistiche. Al primo piano c’è invece lo spazio espositivo, in cui ammirare le auto. Tra le vetture esposte nel Murgia Museum “Proscia & Bruno” vi sono: Fort T Roadster anno del 1928, Ford T coupé del 1926, Rolls-Royce 20/25 del 1935, Fiat Topolino “balestra corta” del 1937, Bentley MK6 del 1951, Kadison Kelsen del 1970 e tante altre. C’è anche un sidecar, il KMZ K 750 M del 1967.
Il museo è dotato di un ascensore con il quale le auto entrate al piano terra vengono trasportate a quello superiore. Le vetrine espositive mostrano vari ricambi usati dell’epoca e accessori come antiche autoradio. All’interno vi sono testimonianze fotografiche dei vari restauri effettuati e vi è una grande libreria dove si possono trovare molti manuali d’officina, libretti uso e manutenzione, enciclopedie, fascicoli, documenti e notizie storiche . Non mancano anche pezzi antichi come : flipper, juke-box, una delle prime tv, una radio e un grammofono. L’amore per le cose antiche di Proscia si sta estendo anche in altri settori collezionistici, atteggiamento utile per far respirare aria che riporti indietro nel tempo, agli anni in cui le auto esposte circolavano per le strade di tutto il mondo.

Collezione Ippoliti

Un sogno divenuto realtà

Sin da piccolo Gianni Ippoliti, noto conduttore televisivo della RAI, ha coltivato la passione per le auto. Da adulto questo suo interesse è virato verso il magico mondo del collezionismo concentrandosi sull’acquisto di vetture FIAT prodotte tra il 1930 ed il 1950. La collezione conta adesso una dozzina di vetture per la maggior parte rappresentate da esemplari unici come nel caso della FIAT 508A Lusso con tetto apribile del 1932. Del modello 508 esistono nella collezione altri tre esemplari: il 508°, furgone fuoriserie di carrozziere sconosciuto, il 508C camioncino del 1932, ed una Balilla allestita come veicolo pubblicitario del 1932. Tra i modelli 1100 spiccano per originalità il tipo BLT, in versione Taxi del 1953, il 1100A giardinetta Viotti del 1946 omologato ASI come 1100L, il 1100AL prototipo 4/5 posti e piano di carico ed il 1100B carrozzeria Garavini omologato ASI.
L’aspirazione di Gianni è di poter esporre la sua collezione nel contesto urbano di Lecce per offrire ad un pubblico più vasto l’occasione di ammirare le sue vetture, essere meta di auto raduni e, soprattutto, colmare, almeno in parte, la grave lacuna di strutture museali dedicate all’automobile nella penisola salentina.
La Città di Lecce, celebre per i suoi edifici in stile barocco, avrebbe un motivo in più per attrarre quel segmento importante di turismo che è legato al mondo dei veicoli storici.

Museo Barsanti e Matteucci

Alle origini del motore a scoppio
Lucca

Sono illustrati e documentati gli studi e le invenzioni dei due studiosi di origine lucchese Eugenio Barsanti e Felice Matteucci a partire dal 1843 fino al 1864, quando fu messo in moto il motore Bauer nella sede della Società John Cockeril di Seraing, in Belgio. Barsanti e Mateucci il 5 giugno 1863 presentarono all’Accademia dei Georgofili di Firenze un motore a scoppio per utensili, successivamente brevettato in molti paesi europei. Giova ricordare che l’Italia dell’epoca non era ancora unita e dunque non in grado di offrire sufficienti garanzie per la tutela internazionale. Al piano terra sono esposti modelli in grandezza naturale che riproducono in movimento i motori progettati dai due inventori. Un video ne illustra il funzionamento. L’accessibilità alle persone con disabilità motoria è limitata al piano terra. Pur tuttavia, la visione dei contenuti cartacei e audiovisivi posti al primo piano è assicurata alle persone con disabilità sia motorie che auditive in una postazione appositamente allestita al piano terra. Al primo piano si può assistere alla proiezione di filmati che illustrano la vita e le opere dei due scienziati. Esposti i modelli degli apparecchi utilizzati per i primi esperimenti e le riproduzioni dei principali documenti che attestano le loro attività connesse con il motore a scoppio. Il museo è visitabile su prenotazione.

Collezione Fantini

Attilio Fantini ha raccolto un’emozionante collezione di auto sportive del Novecento, con le protagoniste delle competizioni in pista, nei rally e nelle cronoscalate. Queste ultime corse conquistarono il grande merito di avvicinare la gente all’automobilismo portando direttamente le “macchine da corsa” vicino alle località di residenza, quando ancora esistevano pochissimi autodromi nel Paese e organizzare competizioni di velocità su strade pubbliche era decisamente più facile, anche per le ridotte garanzie di sicurezza richieste invece dall’attuale normativa. Nella Collezione Fantini, situata vicino ad Arezzo, nel cuore dell’Italia, si possono ammirare vetture con un passato storico davvero rilevante. Fra queste, molte Alfa, Abarth, Lancia Stratos e tante altre, spesso richieste come protagoniste di manifestazioni e mostre storiche.

Galeria Peugeot

Dal 5 ottobre 2007 c’è un motivo in più per andare in Toscana: è la Galerie Peugeot, fortemente voluta da Daniele Bellucci, 50 anni, laurea in economia, un fiorentino che però a San Gimignano ha messo radici.

Oggi Bellucci possiede oltre trenta diverse vetture ed ha pensato bene di creare un museo e vi è riuscito con l’appoggio del Club Storico Peugeot Italia, club federato A.S.I. ed associato a l’Aventure Peugeot, il club ufficiale della casa madre che ogni anno in un paese diverso organizza un raduno internazionale di appassionati della marca.

L’evoluzione della Casa francese è ben sviluppata nel museo, che si articola su due piani di un vasto edificio di un nuovo quartiere residenziale nell’immediata prossimità delle mura storiche di San Gimignano, fatto di gradevoli villette in mattoni di cotto. Si parte dalla Bebè del 1916, la vetturetta Torpedo a due posti, motore 4 cilindri, 855 cm3, ideata da Ettore Bugatti, il famoso progettista milanese trapiantato in Alsazia, con caratteristiche all’avanguardia: sospensioni semiellittiche posteriori e piccolo motore monoalbero a 4 cilindri. L’esposizione si chiude con la 604 limousine del 1980 usata come “papamobile” da Giovanni Paolo II in occasione della visita a Lissieux in Francia.

Bellucci, che all’interno della sua “Galerie” ha realizzato anche un’area dedicata alla collaborazione fra Peugeot e Pininfarina, è anche editore ed ha pubblicato interessanti monografie sulla marca francese, fra le quali “Guida all’identificazione Peugeot, quando il Leone estrae gli artigli”, con interessanti contributi storici e fotografici che la rendono davvero imperdibile per i cultori del marchio. Sorprendente l’ammiraglia del Tour de France con piccola toilette a bordo, incastonata sul pavimento dei sedili posteriori, per consentire al direttore di corsa lunghissime trasferte a velocità ciclistica senza dover sostare per … esigenze corporali. La “Galerie” è spesso frequentata da appassionati e soci del Club storico Peugeot, anche per la felice collocazione geografica, in centro Italia, nella suggestiva località di San Gimignano

Museo Autofunebri

Nel comune irpino di Atripalda, in provincia di Avellino, a trecento metri di altitudine, è visitabile questa inconsueta raccolta di mezzi funebri con vetture del Novecento tra le quali Cadillac, Fiat e Mercedes. Le auto sono caratterizzate da carrozzerie molto ornate, talune in stile barocco. Caratteristica comune ai vari mezzi sono le lavorazioni molto complesse, quasi a sottolineare, con la tipica religiosità campana, l’antica solennità del rito religioso celebrato per l’estremo commiato.

Museo delle Macchine di Leonardo

Il genio di Leonardo Da Vinci, uno dei grandi inventori italiani che forse per primo intuì l’esigenza dell’uomo della locomozione e del superamento delle distanze per avvicinare popoli e culture, è celebrato in questo originale museo campano che espone 20 riproduzioni tematiche tratte dai disegni delle ‘Macchine di Leonardo’ riguardanti gli elementi vitali quali Acqua, Terra, Fuoco e Aria.