Associazione Treno Museo

Treno Museo dell’Arte Mineraria, Civiltà Contadina, Ferroviaria e dell’Emigrazione.

Gran parte degli oggetti custoditi presso il Treno Museo di Villarosa sono stati meticolosamente recuperati e restaurati in prima persona dal Capo Stazione, nonchè presidente, Primo David, al quale va il merito di aver allestito un vero e proprio museo all’interno di un treno (unico nel suo stile in Europa), trasformando di fatto un luogo di oblìo in un luogo di memoria per non scordare il dolore e la sofferenza dell’emigrazione, oltre alle atrocità della deportazione durante la Seconda Guerra Mondiale. A tal proposito, i vagoni merci allestiti a Museo, viaggiavano in composizione ad un treno che veniva usato dai nazisti nel 1943 per deportare gli ebrei da Roma a Trieste, presso la Risiera di San Saba, che fu l’unico campo di concentramento in Italia con annessi forni crematori, oggi monumento nazionale. La catalogazione di tutto il materiale museale è stata effettuata dalla  Sovrintendenza ai Beni Culturali di Enna, Sezione Etnoantropologica.

Collezione Mocci Demartis

Le auto d’epoca del Professore 

Attilio Mocci Demartis ha il collezionismo nel sangue. Ha organizzato con meticolosità collezioni di cravatte, liquori, disegni, perfino animali imbalsamati da lui stesso, visto che per lunghi anni è stato professore universitario di Zoologia, specializzato in Ornitologia, e incaricato di insegnare Conservazione della natura delle sue risorse nell’Università di Cagliari. Da diversi anni alle raccolte precedenti -amorevolmente curate insieme alla moglie signora Annamaria- il professor Demartis ha affiancato una bella collezione di auto d’epoca, composta da circa trenta vetture. Fra queste, molte francesi. Il suo “Garage” è situato vicino a Cagliari, nella zona chiamata Margine Rosso. Visitarlo è un piacere per la ricchezza di aneddoti sui numerosi modelli d’anteguerra che il fondatore del museo illustra agli ospiti davvero interessati e sinceramente appassionati di storia, come i soci dell’Associazione Automoto d’Epoca Sardegna, presieduta da Angelo Melis, molto legato a Mocci Demartis e che, insieme a lui e ad altri esponenti di questo dinamico club cagliaritano, plurivittorioso di ‘Manovelle d’Oro’ ASI, coltiva il sogno di un museo in un’area municipale. All’interno, fra le molte raccolte e custodite, Sunbeam, Morris, Seat, Simca, Renault, Peugeot, Austin Healey, Salmson, Rosengart, Matra, Tatra, Panhard, Citroën ed una rara Licorne, marca francese prodotta nella prima metà del Novecento.

Museo della Stazione

La stazione museo di Tempio è una stazione ferroviaria al servizio del comune di Tempio Pausania, posta lungo la ferrovia Sassari-Tempio-Palau, utilizzata per i servizi turistici legati al Trenino Verde.  Nell’officina di stazione sono conservati rotabili storici e antichi macchinari d’officina, visitabili su richiesta. La stazione di Tempio Pausania è contemporanea della tardiva inaugurazione della ferrovia Sassari-Tempio risalente al 1931. Basato sul tradizionale modello della stazione di transito che rivolge il fronte principale all’abitato e si colloca parallelamente ai binari, l’edificio ha un prospetto scandito simmetricamente da cornici e aperture in perfetta corrispondenza con quello verso la strada ferrata, completato da una bella pensilina in ferro. La cura dei dettagli è evidente nell’uso dei mattoni in contrasto con l’intonaco e le parti strutturali in granito, nei dipinti delle lunette e nelle fasce geometriche che sottolineano le pareti, nelle scritte di servizio, negli arredi purtroppo non integralmente conservati.  È particolarmente importante la parte decorativa di Giuseppe Biasi, che eseguì le pitture per l’interno tra il settembre e l’ottobre 1931. I dipinti, in parte perduti, rappresentano scene di vita campestre, destinate alle pareti dell’atrio e a momenti di vita quotidiana per la sala d’aspetto di prima classe: tutti sono caratterizzati da ampie stesure di colore, sia cupo, sia vivace e brillante.

Galleria della Locomozione Storica di Rivarolo Canavese

La galleria delle locomozione storia – museo delle automobili- di Rivarolo Canavese è nata il 15 dicembre 2008 nell’area ex Cotonificio Valle di Susa, negli spazi concessi dalla Città di Rivarolo Canavese attraverso Rivarolo Futura, la società di gestione dell’area fiere della città. Occupa 1600 dei 2700 mq di uno dei vecchi loft dismessi ed ormai riconvertiti in un polo di sviluppo commerciale e di servizi.
Fanno parte della collezione 30 splendide auto, quasi tutte anteguerra: dalla De Dion del 1899 alla Bianchi del 1937. Una bella panoramica sulla produzione degli anni ’20 e ’30 che ha un occhio di riguardo alle grandi marche italiane. Tante motociclette costruite dal 1912 agli anni ’50, modelli da corsa e le “SAETTA” (costruite a Forno Canavese negli anni ’30). Completa il settore motociclistico anche una bel numero di Vespa. L’esposizione delle due ruote comprende anche una raccolta di biciclette.
La Galleria della Locomozione Storica è sicuramente uno dei primi esempi in Italia di collaborazione diretta tra collezionisti e amministrazione pubblica, ed è stata realizzata grazie al contributo dei Soci, della Fondazione CRT e con il patrocinio di Confindustria del Canavese attraverso il suo Comitato Piccola Industria.
Sulla stessa area complessiva c’è anche la struttura espositiva stabile della Fiera del Canavese, un Teatro da 350 posti, una sala conferenze da 150 posti, un’altra più piccola da 40 posti all’interno del museo stesso. Spazi che rendono possibile l’ organizzazione di eventi nella struttura.
La galleria continua ad aumentare la sua collezione: recentemente è arrivata una splendida Fiat 125 del 1968. Al museo si affianca ad altre ammiraglie, una Cadillac del ’69 e ad una Fiat 2300 del ’68. L’auto è in perfetta efficienza ed in ottimo stato di conservazione e potrà infatti anche essere utilizzata come vettura di appoggio del museo nelle manifestazioni, ricordando che la “GLS” ha sempre l’anima di “museo itinerante”.

Museo Ferroviario di Robilante (CN)

Rievoca la celebre ferrovia Cuneo-Nizza con cimeli, passaggi a livello, foto d’epoca. Una sala apposita è dedicata a locomotori e carrozze con arredi. Notevoli reperti di apparati di manovra e segnalazioni. Grande plastico su tre livelli ed ampia documentazione storica con fornita biblioteca.

Museo Ferroviario Piemontese

L’associazione che ha realizzato questo museo è stata costituita nel 1978 con una specifica Legge regionale.

Il Museo è a Savigliano, cittadina collegata con Torino anche grazie alla ferrovia inaugurata il 13 marzo 1853 alla presenza di Re Vittorio Emanuele II. In quel periodo è anche stato costruito un opificio per la produzione di materiale rotabile e oggi sede dell’azienda che ha prodotto una parte dei treni AGV Italo. Un sito produttivo che può vantare 150 anni di costruzione di treni. Oltre a questa caratteristica, l’area ha anche una buona posizione logistica, essendo tra le linee Torino-Savona e Savigliano-Saluzzo.

Il progetto della struttura è stato anche favorito da istituzioni private e pubbliche della cittadina piemontese: il terreno è stato messo a disposizione, gratuitamente, dal Comune di Savigliano. Enti e banche locali, Cassa di Risparmio di Savigliano in primis , hanno concorso al finanziamento della prima fase dell’opera.

A differenza di altri musei esistenti in Italia, dove locomotive e rotabili vengono solo esposti staticamente, e solo l’immaginazione dei visitatori può ancora vederli in attività, il Museo è molto dinamico: le locomotive funzionanti sono grado di percorrere le linee piemontesi. La struttura del Museo è costituita da un edificio multifunzionale (con al suo interno una sala espositiva, la biblioteca, la sala congressi, gli uffici e i servizi vari).

La collezione comprende locomotive (vapore, elettriche e diesel), automotrici (termiche e elettriche) veicoli per treni viaggiatori (carrozze, bagagliai e postali, furgoni e veicoli diversi. Veicoli per treni merci e speciali: carri e veicoli speciali). Notevole la quantità di materiale accumulato: la biblioteca del Museo Ferroviario Piemontese custodisce oltre 2400 fra libri e riviste sull’argomento ferroviario, sia tecnico che divulgativo, riguardanti soprattutto la rete ferroviaria italiana e piemontese. Non mancano, però, trattazioni intorno alle più importanti reti estere, e neppure è trascurata la sezione tramviaria.

Collezione Marazzato

Storia, tradizione e cultura d’impresa: sono questi i pilastri su cui si fonda la nascita e la progressiva crescita della Collezione mezzi storici Marazzato.
Un lungo viaggio che si snoda lungo le strade dell’industria italiana, esplorando mezzi protagonisti di guerre, boom economici, crisi e successi del Novecento.

La Collezione Marazzato conta oggi più di 280 esemplari, appartenenti ai maggiori brand produttori di mezzi pesanti: Isotta Fraschini, Fiat, Lancia, Alfa Romeo, ma anche Spa, OM,
Volvo e Saurer. Un panorama estremamente variegato che ben rappresenta gli anni in cui era il trasporto su gomma il collante del tessuto produttivo del Paese.

Il minimo comune denominatore di tutti questi mezzi è l’assoluta precisione con cui sono riportati al loro antico splendore: prelevati in condizioni critiche, vengono sottoposti a opere di restauro – che possono durare diversi mesi – da parte di un team di tecnici specializzati.
La collezione nasce nel 2010 per volere di Carlo Marazzato, per anni alla guida del Gruppo omonimo, che ha scelto di omaggiare il padre Lucillo – fondatore dell’azienda e trasportatore – proprio collezionando i mezzi su cui viaggiava.

Oggi gli esemplari, una volta terminato il restauro, vanno ad alimentare la Collezione che ha trovato il suo principale show-room in un ex spazio industriale di Stroppiana, nel vercellese.
Qui i mezzi sono protagonisti di diversi eventi di “porte aperte”, durante i quali i loro segreti vengono svelati a curiosi e appassionati del mondo dei motori.
Il Gruppo Marazzato, che custodisce la collezione, punta a far diventare lo spazio polifunzionale di Stroppiana un luogo di incontro per appassionati, ma anche una location per attività rivolte alle scuole e alla terza età.

Non è però solo lo show-room di Stroppiana a ospitare la collezione: i mezzi, infatti, sono costantemente in giro per l’Italia per partecipare a fiere ed eventi o per diventare protagonisti di film e programmi televisivi ambientati in varie epoche del Novecento.

Museo ferroviario di Suno

Ospitato nella stazione ferroviaria Suno, questa realtà è il frutto della passione di un gruppo di Ferroamatori e Fermodellisti. Dopo molti anni di pratiche burocratiche, tanto impegno e nuovi volontari, finalmente il 25 Aprile 2013 apre le sue porte al pubblico. Il Museo Ferroviario di Suno è prevalentemente storico e conta al suo interno numerosi reperti come lampade, divise, cappelli e documenti. Presenti anche numerosi modelli e diorami. Plastico in allestimento.

CNH Industrial Village

Un grande show-room che, se non fossimo sicuri di essere nella capitale dell’auto, avrebbe grande dignità anche a Stoccarda. In strada Settimo 123 nello settembre 2011 è infatti stato inaugurato l’ Industrial Village, primo centro polivalente di CNH Industrial nel mondo, realizzato per vendere, assistere e presentare i prodotti di CNH, Iveco e FPT Industrial.

La nuova struttura si sviluppa su un’area di oltre 74 mila mq, dei quali 23 mila coperti, con un grande spazio dedicato all’esposizione di veicoli e motopropulsori. All’interno del complesso, nell’ampia showroom, è anche presente una zona che illustra le eccellenze tecnologiche e le soluzioni innovative alla base dei prodotti.

Inoltre, è stata ricavata un’area riservata alla galleria storica, che ripercorre l’evoluzione del prodotto industriale e delle aziende del Gruppo CHN Industrial a partire dai primi anni del Novecento.

In un’ampia sala sono radunati alcuni mezzi molto significativi per la storia del trasporto. Tra questi alcune autentiche rarità, come il Pavesi P4, trattore leggero d’artiglieria, costruito tra il 1911 e il 1931. Si tratta di un mezzo conservato, che è stato in servizio presso i Vigili del Fuoco.

Un angolo di ‘nostalgia’ in un luogo che celebra l’innovazione e l’eccellenza tecnologica:
è la Galleria Storica che ha sede negli ambienti polifunzionali dell’Industrial Village di IVECO GROUP, una struttura che si sviluppa su un’area di oltre 74 mila mq, con un grande spazio dedicato all’esposizione di veicoli e motopropulsori. Una celebrazione della storia della creatività tecnologica sin dagli albori in un futuristico ‘hub’ dell’innovazione, dove oggi lo sguardo è rivolto a un futuro di mobilità sempre più sostenibile.

La Galleria Storica mette in scena un racconto evocativo di atmosfere del passato, attraverso l’evoluzione della tecnologia e del design. Una collezione di mezzi industriali dai primi anni del Novecento ad oggi, che rappresentano il DNA di IVECO GROUP, il grande contributo all’economia del paese durante il sogno del villaggio industriale.
Il veicolo più anziano è del 1911, il più moderno è del 1960. Insieme a loro, sono radunati alcuni dei modelli che hanno fatto la storia del trasporto. Tra questi, alcune autentiche rarità come il versatile camioncino Fiat 15 Ter attivo come corriera, anche militare, tra il 1911 e il 1920; il potabilizzatore della Croce Rossa su autocarro Spa del 1937; un Magirus 85D10 Sirius degli anni ‘50 e gli indimenticabili camion leggeri, medi pesanti OM e Fiat.

Tutti i veicoli sono restaurati o conservati secondo i più rigorosi standard di ASI. La ricerca dell’originalità, grazie alla cospicua disponibilità di materiali d’archivio si completa con la massima cura nelle fasi di restauro per una collezione straordinariamente ricca e destinata ad ampliarsi ancora.

Tipologia e numero veicoli esposti: Veicoli militari, Antincendio, Commerciali, Costruzione, Trasporto persone (bus), Agricoli.

AGRICOLTURA

  • 1954 Fiat 25 RD Trattore agricolo
  • 1959 Fiat 211R evoluzione della serie 18 ‘la piccola’

ANTINCENDIO

  • 1914 UNIC type m1a
  • 1925 SPA25C/12
  • 1973 Fiat 110NC

ADVENTURE

  • 1984 Fiat Iveco Lancia – 6640 G Anfibio
  • 1994 IVECO 300.30 ANW Overland

EDILIZIA

  • 1969 Fiat – FL 12 B pala cingolata

MILITARE

  • 1911 Fiat 15 Ter Camioncino attivo come corriera, anche militare
  • 1914 Fiat 18 BL Veicolo commerciale variabile militare
  • 1937 Autocarro Spa 38 Autopotabilizzatore Croce Rossa
  • 1938 SPA – AS37
  • 1939 SPA – 39
  • 1939 Lancia 3RO Officina Campale

MOTORI

  • 1938 Fiat motore multi carburante Boghetto
  • 1980 IVECO 8210

TRASPORTO MERCI

  • 1911 Fiat 15 Ter Camioncino attivo come corriera, anche militare
  • 1914 UNIC – Type M1A Pick up
  • 1950 OM Leoncino Veicolo commerciale gamma media (date divergenti)
  • 1952 Fiat 682 N3 Veicolo commerciale gamma pesante
  • 1958 OM – Tigre Veicolo commerciale per trasporti Asioli
  • 1957 Magirus 85D10 Sirius Veicolo commerciale
  • 1963 Fiat 615 N1 Veicolo commerciale gamma leggera

TRASPORTO PERSONE

  • 1926 Fiat 507 F Minibus carrozzato Orlandi
  • 1927 Lancia – Omicron Corriera postale

Collezione ASI Micromotori

Testimoni dell’ingegno del Dopoguerra

La Collezione ASI Micromotori è stata acquisita dalla Federazione con l’obiettivo di preservare alcuni particolari veicoli che hanno rappresentato il sistema di mobilità individuale del secondo dopoguerra: è composta da 36 “micromotori” costruiti tra gli anni Quaranta e Cinquanta del secolo scorso.

I “micromotori” sono sostanzialmente delle biciclette alle quali è applicato un piccolo motore: alcuni nascevano da uno stesso costruttore che proponeva telaio e propulsore, ma la maggior parte sono soluzioni miste con motori ausiliari abbinati alle biciclette dell’epoca, con trasmissione a rullo o a catena.

Quella acquisita da ASI è una collezione frutto di 25 anni di ricerca da parte dell’appassionato Michele Muzii, che ha voluto rendere omaggio alla testimonianza dell’ingegno di progettisti, meccanici e artigiani che in anni difficili hanno contribuito a rimettere in movimento la popolazione di mezza Europa con forme più leggere ed economiche della “vera” motocicletta.

La scelta e la selezione dei mezzi ha seguito due principi ispiratori: quello per l’estetica, orientato dal gusto per veicoli peculiari nelle forme e nelle soluzioni tecniche e quello per il confronto tra le creazioni di diversi Paesi, da sempre protagonisti nell’evoluzione del motorismo.