Collezione Luigi Cenzi

La storia della bici inizia nel Settecento

E’ una casa-museo con 150 modelli di biciclette d’epoca quella creata da Luigi Cenzi che ripercorre la storia di tanti modelli dalla fine del ‘700 ai giorni nostri. Notevoli, fra le molte esposte, il “celerifero”, strano congegno realizzato dal conte Mede De Sivrac che, in un caldo pomeriggio del giugno 1791, in piena rivoluzione francese, si presentò nei giardini del Palais Royal di Parigi. Funzionava a spinta, stile monopattino, con due ruote da carrozza unite da un travetto di legno che si muoveva puntando i piedi per terra e spingendo forte, per la gioia dei muscoli. La possibilità di cambiare la direzione con il manubrio arrivò solo nel 1818 con la tedesca Draisina. I pedali arrivarono fra il 1860 e il 1865, come conferma la francese Michaudina, personalizzata con testa d’anatra. Ricca anche la documentazione storica, come l’editto dell’Ottocento, pubblicato dalla municipalità di Milano, che proibiva l’uso delle due ruote a spinta nelle ore notturne perché i malviventi le usavano per le loro ruberie e i gendarmi ne erano sprovvisti. Nel giro di vent’anni, Cenzi è diventato uno dei maggiori collezionisti italiani di bici storiche. La sua storia inizia con il ritrovamento in un mercatino della bici “Dei”, marca prestigiosa negli anni Venti del secolo scorso, usata dal padre.

Officina Museo Ruote Celeri

Un luogo ideale per ricordare il Novecento
Noventa Vicentina (VI)

Ai piedi dei colli Euganei e dei colli Berici, questa collezione ripercorre un secolo di motorismo. I fondatori sono dediti a manutenzione, restauro, preparazione e customizzazione di auto e moto d’epoca, con un’interessante parentesi sui mezzi agricoli che hanno segnato la storia di una famiglia. Non per questo hanno trascurato la storia. All’interno è infatti presente una vasta raccolta di auto e moto d’epoca di diversi periodi storici ed alcuni mezzi agricoli. Non manca uno spazio d’accoglienza per i visitatori, che possono soffermarsi, visitare la collezione, progettare eventi in una cornice davvero seducente ed esclusiva perché l’ordine espositivo non è solo orizzontale, ma anche verticale, con auto e moto schierate in bella vista per accendere emozioni. Fra queste, una vasta gamma di moto d’epoca del Novecento, dai marchi italiani come Piaggio e Lambretta fino alle case giapponesi, inglesi e tedesche. La lettura di riviste e cataloghi su poltrone in pelle naturale rende la visita ancora più piacevole. E per giocare c’è perfino un calcetto. All’interno dell’officina-museo sono presenti veicoli d’epoca popolari e utilitari come la Volkswagen Maggiolino ed esclusivi come Lancia Flaminia GT Superleggera firmata Touring, insieme a mezzi di trasporto militari come il sidecar Bmw e diversi esemplari di Vespa e Lambretta calessino.

My Vintage Spazio Eventi

My Vintage Spazio Eventi è una location unica di 700 mq che unisce passato industriale e design contemporaneo. Al suo interno ospita una straordinaria collezione di moto e accessori d’epoca, con le Vespe come protagoniste assolute: non semplici pezzi da esporre, ma simboli di libertà, avventura e cultura da vivere e condividere. Gli scooter della Piaggio in mostra sono più di cento, dal 1946 al 2017, compresi sidecars, calessi, modelli esclusivi e in serie limitata. A queste vanno aggiunte Guzzi, Ducati Laverda e moto giapponesi.

La struttura si sviluppa in cinque aree comunicanti e polifunzionali, pensate per offrire la massima versatilità e adattarsi a ogni esigenza. Atmosfera, cura e passione rendono questo spazio lo scenario ideale per eventi eleganti e dinamici, dove esperienze e narrazioni si intrecciano in modo autentico e coinvolgente. A completare l’esperienza, una ricca  presenza di pezzi di design vintage che rendono l’ambiente ancora più suggestivo e originale.

My Vintage è suddiviso in più aree. C’è l’Arena al piano terra. Uno spazio ampio, ideale per eventi, presentazioni e cocktail party. C’è il Privé, uno spazio accogliente e versatile, prenotabile singolarmente, separato da vetrate che garantiscono privacy pur mantenendo il collegamento con il resto della location. La terza area è la Galleria, che è il cuore sopraelevato della location, un soppalco scenografico che sovrasta l’Arenae si affaccia sul bar, incorniciato dalle Vespe d’epoca. Progettata ad anfiteatro, offre una prospettiva dominante ed immersiva. La quarta area è la Piazzetta, uno spazio all’aperto che si integra perfettamente con le aree interne. Dotata di pergolato, offre zone riparate e accoglienti, ideali per esposizioni, installazioni artistiche, aree lounge e punti di degustazione, con ampie possibilità di personalizzazione. Quinta ed ultima area è il Limbo, uno spazio tecnico versatile, attrezzato per shooting fotografici e riprese video professionali.

Museo dello Scooter e della Lambretta

E’ il più importante del mondo dedicato a questo famoso mezzo di trasporto.

Negli oltre 800 mq, il museo raccoglie tutta la storia scooteristica internazionale dagli albori del motociclismo fino alla fine degli anni Settanta. Sono ben 160 i mezzi perfettamente restaurati o eccezionalmente conservati, provenienti da diversi nazioni. Tra gli scooter facenti parte di questa collezione sono presenti anche modelli provenienti dalla Germania, dalla Russia, dal Giappone e dell’America.

Nelle prime 6 sale sono esposti tutti i più importanti Scooter internazionali e italiani. Non manca una bella collezione di Vespa. Questa sezione comprende una piccola ma ricca collezione degli esemplari più rinomati e famosi come la 98 del 1946 o la Militare del 1956.

Tra i modelli più rari esposti l’Honda Juno K (il primo scooter Honda del 1954), l’Autofauteuil (primo esempio di scooter del 1908), il Lowther (unico esemplare fuoriserie costruito in America) e il Nibbio (nato in Lombardia nel 1947 prima della Lambretta).

Nella grande sala dedicata alla Lambretta, oltre ai più pregevoli modelli da corsa, sono visibili esemplari unici di grande valore storico come la più vecchia Lambretta del Mondo ( la 125 A n. 2 di telaio) il motocarro 125 FB del 1949 per la vendita dei gelati e la Lambretta 175 TV 3 placcata oro realizzata per l’attrice americana Jayne Mansfield. Sono inoltre presenti una serie di modelli costruiti su licenza nei vari paesi internazionali: Francia, Germania, Spagna, India, Argentina e Brasile.

Di grande interesse è anche la sezione delle versioni speciali come la Lambretta LD della Coca Cola o la 150 Special della Polizia di New York o la 150 LI 2s delle Olimpiadi di Roma del 1960.

Presso il museo è possibile inoltre consultare l’archivio storico ufficiale della Innocenti, visionare il più completo archivio fotografico (oltre 5000 negativi) e ammirare i più bei filmati pubblicitari della Lambretta per il cinema e la televisione.

Ultimo, ma non meno importante, è la cartellonistica pubblicitaria che arreda i vasti locali del museo: oltre 100 manifesti che raccontano per immagini la lunga storia dello scooterismo mondiale.

Scuderia Traguardo

Museo di Amelia Collezione Traguardo.

Nel nome di Rinaldo Tinarelli rivive la passione motoristica della cittadina umbra di Amelia. La “Scuderia Traguardo” è parte integrante di “Amelia Motori” e quindi filiazione del “Magnete”, auto–motoclub amerino, un’associazione di grande vitalità. Amelia Motori–Scuderia Traguardo ha trovato una sede adatta alle sue iniziative: una vecchia concessionaria Fiat, in via Federico Zeri, che è stata riutilizzata, ristrutturata e trasformata in museo dei motori e nello stesso tempo in centro propulsivo, nella scia dell’attività dei soci del club “Il Magnete”. L’idea guida è quella di “sposare” la passione per i motori alla promozione turistica, affiancando ad auto e motoraduni d’epoca, iniziativa folkloristiche e di scoperta del territorio e delle sue particolarità artistiche, storiche, ambientali ed enogastronomiche. L’ex concessionaria, diventata a tutti gli effetti un polo multifunzionale, è ora sede di varie attività, prima fra tutte un’esposizione dinamica di mezzi d’epoca: auto e moto, ma anche mezzi agricoli. Dinamica in quanto si tratta di mostre che variano continuamente: ogni due mesi i mezzi esposti e le scenografie cambiano a rotazione, mentre ogni quattro mesi si realizza una mostra a tema specifico. I locali occupano circa 350 metri quadrati su due livelli. Al piano terra l’esposizione di mezzi d’epoca ma anche salone per conferenze; al piano rialzato, oltre agli uffici, una biblioteca per la consultazione di testi specializzati ed un mostra di modelli in miniatura. In uno spazio del salone è stata ricostruita una vecchia officina Fiat con grafica ed attrezzature originali. Non manca un ufficio di consulenza e disbrigo pratiche per vetture e moto d’epoca.

Collezione Gianfranco Bisiccia

Auto, moto, biciclette, macchine agricole e attrezzi e manufatti utilizzati nell’agricoltura e nell’artigianato. Quella di Gianfranco Bisiccia è una collezione che racconta storia e tradizioni. Una raccolta che è frutto di 50 anni di attenzione verso il passato. La cura che il suo ideatore ha avuto per le cose che sono state utilizzate dall’uomo per coltivare la terra è stata tale da averlo spinto a raccogliere quanto non veniva più utilizzato dopo l’avvento dei macchinari a motore.
La collezione si compone di attrezzature e macchine agricole in uso nell’800 e 900 nelle campagne
per lo più dell’Italia Centrale e vanno dalle più piccole falci, zappe e coltelli alle più grandi trebbiatrici, sgranatrici e sgusciatrici e sfavatrici.
Le vecchie attrezzature agricole presenti nella collezione sono testimoni di tutto ciò che durante tutta l’attività agricola stagionale, poteva essere utilizzato per lo svolgimento delle varie fasi culturali. Non possono pertanto mancare: macchine semoventi e trattori, macchine operatrici per l’aratura, l’estirpatura, l’erpicatura, la semina, l’ archiatura, e la raccolta. C’è anche quello che veniva utilizzato nel vigneto e nella cantina, nella stalla e nel bosco.
Come detto all’inizio, completano la collezione auto, moto e biciclette degli anni ’20, ’30, ’50 e ’60.
La collezione non ha la presunzione di essere esauriente per quanto concerne il mondo contadino
ed artigiano delle Marche, ma rappresenta un significativo contributo alla conoscenza di quelle
realtà ormai perdute ed un invito a riviverle con emozione e spirito di riconoscenza.
Da anni sono Bisiccia è alla ricerca di Enti o istituzioni che possano mettere a disposizione locali idonei per la realizzazione di un museo pubblico dove tutto il materiale possa essere visibile dal pubblico, degli storici e delle scuole, che possono usufruire anche di una adeguata documentazione
storica. Si ricorda che l’intera collezione è supportata da un’opera libraria composta da 10 volumi, raccolti in tre cofanetti, per un totale di circa 4.000 pagine, che illustrano con foto, dati tecnici e notizie varie ogni elemento della collezione. Questi libri sono stati editi dall’Asi Service nel 2013 e sono acquistabili compilando l’apposito modulo su “La Manovella”.

Collezione Sereno Pontoni

Una delle pochissime collezioni in grado di “narrare” la storia dei ciclomotori. Questa raccolta, iniziata nel 1985, comprende soprattutto veicoli la cui cilindrata è compresa tra i 38 e i 50 cm3, sia a due tempi sia a 4 tempi (la cubatura maggiore è però di 200 cm3).
In 30 anni Sereno Pontoni ha fatto un sapiente lavoro di ricerca, fino a giungere a conservare nel suo garage 170 ciclomotori. Le nazionalità di questi veicoli sono varie: italiana, argentina, francese, tedesca, cinese, russa, inglese, austriaca e giapponese.
All’interno della struttura sono conservate anche alcune vetture, una passione che il collezionista ha incominciato a coltivare nel 1973 con l’importazione dall’Argentina della Ford A e di una Pontiac.
Negli anni successivi ha deciso di continuare a coltivare questa passione, acquistando in Italia ulteriori vetture d’epoca tra cui la Austin Princess del 1958, modello di auto che è stato utilizzato anche dalla Regina Elisabetta II d’Inghilterra. Quest’esemplare è stato acquistato in Italia, dopo che il precedente proprietario l’aveva importa dall’Inghilterra.

Collezione Il Solco

Meccanica Rurale e Trasporti
L’idea nasce negli anni ’80 tra Fabio e Claudio ai quali si aggiungono Monica, Katia, Aram e Alan. Salvaguardare la meccanica rurale ed i trasporti sociali. Tutti hanno inciso nella nostra memoria un ricordo e nella terra lavorata con fatica un “solco’. Da qui il nome di questa interessante collezione museale. Imponente il numero di trattori e macchinari agricoli collocati in più siti con l’aggiunta di camion, corriere e mezzi di intervento di Vigili del Fuoco ed ambulanze. Recentemente si è aggiunta la Collezione Salsapariglia coi propri mezzi agricoli e, soprattutto, con le moto.
La collezione occupa oltre 3000 mq posti in stabili a Quingentole e Pegognaga con diversi temi, come la numerosa collezione trattori Landini ed i mezzi italiani.

Museo Storico della Lambretta

E’ una delle poche realtà museali nel sud Italia. Il “Museo Storico Meridionale della mitica Lambretta”, a Soveria Simeri in provincia di Catanzaro, racconta la storia del famoso scooter nato sulle rive del Lambro nel 1947. Il suo fondatore, il sacerdote Don Andrea Bruno, ha scritto anche un libro per ricordare il sessantesimo anniversario di questo celebre mezzo di trasporto. Il volume “Museo della Lambretta – La bellezza che resiste nel tempo”, racconta la storia dello scooter in 141 pagine. All’interno 200 foto a colori con didascalia completano il testo. Il libro si può richiedere alla “Calabria Letteraria Editrice” ai numeri di telefono 0961.798093 o 340.7774248.

La collezione del museo comprende tutti i modelli della Lambretta, dal primo modello “A” del 1947 fino ai modelli “Li” del 1971.