Museo ferroviario Galileo Nesti

L’Associazione Ferrovieri ”Galileo Nesti” nasce a Signa per realizzare e gestire un originale esposizione di oggetti, foto e documenti d’epoca provenienti dal “vecchio mondo ferroviario”, con annessa biblioteca che tratta ampiamente gli argomenti in parola. L’esposizione di oggettistica dedicata a Galileo Nesti, primo presidente dell’associazione, raccoglie vecchi oggetti delle Ferrovie dello Stato riguardanti il periodo che va dall’800 a tutto il ‘900. Si trova a Signa nei locali ubicati sul primo marciapiede dell’ex stazione e concessi in comodato al Comune dopo la trasformazione in fermata dell’impianto. Raccoglie autentici reperti ed apparati di sicurezza dismessi, veri cimeli di forte interesse storico e tecnico-industriale, retaggio di quella preziosa ed affascinante storia dei treni e delle ferrovie in oltre 150 anni di attività. Particolare nel suo genere, l’esposizione è stata realizzata grazie all’interesse delle istituzioni locali ed all’esperienza e conoscenza del mondo ferroviario di persone che si sono dedicate con passione al paziente lavoro di raccolta e custodia del materiale in disuso, altrimenti destinato alla distruzione, in buona parte ripristinato nelle primitive forme e restituito alle sue antiche funzioni con il fine di valorizzare e divulgare quel patrimonio tecnologico-culturale insito nella storia delle ferrovie.

Museo Barsanti e Matteucci

Alle origini del motore a scoppio
Lucca

Sono illustrati e documentati gli studi e le invenzioni dei due studiosi di origine lucchese Eugenio Barsanti e Felice Matteucci a partire dal 1843 fino al 1864, quando fu messo in moto il motore Bauer nella sede della Società John Cockeril di Seraing, in Belgio. Barsanti e Mateucci il 5 giugno 1863 presentarono all’Accademia dei Georgofili di Firenze un motore a scoppio per utensili, successivamente brevettato in molti paesi europei. Giova ricordare che l’Italia dell’epoca non era ancora unita e dunque non in grado di offrire sufficienti garanzie per la tutela internazionale. Al piano terra sono esposti modelli in grandezza naturale che riproducono in movimento i motori progettati dai due inventori. Un video ne illustra il funzionamento. L’accessibilità alle persone con disabilità motoria è limitata al piano terra. Pur tuttavia, la visione dei contenuti cartacei e audiovisivi posti al primo piano è assicurata alle persone con disabilità sia motorie che auditive in una postazione appositamente allestita al piano terra. Al primo piano si può assistere alla proiezione di filmati che illustrano la vita e le opere dei due scienziati. Esposti i modelli degli apparecchi utilizzati per i primi esperimenti e le riproduzioni dei principali documenti che attestano le loro attività connesse con il motore a scoppio. Il museo è visitabile su prenotazione.

Museo Storico delle Aviotruppe

Il Museo nasce come “Sala Ricordi”, il 24 Ottobre del 1971, dislocato all’interno della
Caserma “Vannucci” a Livorno. Nel 1992 venne trasferito, sempre in Livorno, in alcuni
locali appositamente allestiti all’interno del “Palazzo del Picchetto” rinominato Caserma
“Bagna”, sede iniziale del Comando Presidio e, successivamente, di alcuni uffici del Comando Brigata Paracadutisti “Folgore”. All’inizio la raccolta e la catalogazione dei materiali si dovette alla viva passione del Mar. Magg. “A” par. Carmelo Napolitano, del 185° Gr. Art. Par. “Viterbo”, che proseguì questa attività anche in pensione. Dopo varie vicissitudini, grazie all’interessamento dei vari Comandanti della Brigata che si sono succeduti, si arriva ad un importante trasferimento del Museo presso la casa madre del paracadutismo militare italiano, cioè presso il Centro Addestramento Paracadutismo in Pisa. Dal 2002 inizia un notevolissimo incremento del materiale, merito di una con-tinua raccolta, ed un sensibile ampliamento di tutta la parte documentale e storiografica.

Attualmente il Museo è sviluppato in 15 sale espositive disposte in ordine cronologico. Nel suo insieme il Museo occupa una superficie di oltre 702 mq e raccoglie ben oltre 3000 pezzi delle più diverse tipologie di materiale: uniformi, armamenti, stemmi, distintivi, oggetti comuni del soldato e documenti autentici raccontano la nostra storia. Solo negli ultimi anni il molto materiale dislocato per le varie Caserme della Brigata “Folgore” è stato accentrato al Museo che ha cominciato ad assumere l’attuale consistenza.

Numerosi dei pezzi custoditi all’interno del Museo sono anche frutto di donazioni di
reduci, di paracadutisti di ogni epoca e dei loro familiari che hanno così voluto lasciare ai
posteri un ricordo loro o dei loro cari. Nel 2002 subentra, come responsabile, il 1° Maresciallo Luogotenente Giuseppe Gado, al quale si deve il merito di aver proseguito con costanza la raccolta di materiali. È inoltre doveroso ricordare il fattivo apporto dell’Associazione Nazionale Paracadutisti d’Italia, concretizzatosi nella promozione di sottoscrizioni a favore del Museo e nella ricerca tra i suoi soci di materiali e cimeli d’epoca. L’inaugurazione ufficiale avviene il 26 Aprile 2002, alla presenza del Presidente Emerito della Repubblica Sen. Francesco Cossiga, del Ministro della Difesa On. Antonio Martino, del Capo di Stato Maggiore della Difesa Gen. C.A. Rolando Mosca Moschini, del Capo di Stato Maggiore dell’Esercito Gen. C.A. Gianfranco Ottogalli, del Comandante della Brigata paracadutisti “Folgore” Gen. B. Pierluigi Torelli, del Vice Comandante Gen. B. Marco Bertolini e del Comandante del Centro Col. Maurizio Fioravanti. Nel Febbraio del 2009 è subentrato al Luogotenente Gado il Luogotenente Bruno Dinelli, proveniente dal 9° Reggimento d’Assalto “Col. Moschin”.

Scarica il depliant del Museo: https://asimusei.it/wp-content/uploads/2015/01/Museo-Storico-delle-Aviotruppe.pdf

Museo Piaggio

L’edificio dove oggi sorge il Museo Piaggio è l’ ex Attrezzeria, uno dei capannoni più antichi dello stabilimento di Pontedera, che nel 2000 è stato ristrutturato per ospitare il Museo, centro di elaborazione artistica e culturale.

La sua collezione permanente di veicoli storici, attira un numero sempre crescente di appassionati e curiosi da ogni parte del mondo, mentre l’Archivio Storico, uno dei più preziosi archivi d’impresa italiani, conserva la documentazione relativa alla storia dell’azienda, rappresentando uno strumento eccellente di valorizzazione della memoria locale e nazionale.

Attraverso le attività culturali che promuove in collaborazione con le amministrazioni pubbliche e la rete associativa locale, la Fondazione Piaggio vuole rafforzare il rapporto impresa-cultura-territorio attraverso esposizioni temporanee, incontri e manifestazioni culturali di grande interesse.

Il Museo Piaggio è dunque un luogo da visitare, vivere e interpretare. È l’emblema di un viaggio emozionante nella storia di una grande azienda e nel costume italiano, dal dopoguerra ai giorni nostri, che non può lasciare indifferente il visitatore.

INGRESSO:
Gratuito

VISITE GUIDATE:
a pagamento, su prenotazione in italiano e inglese

SERVIZI AGGIUNTIVI:
Attività didattica, biblioteca, sala convegni/conferenze, sala espositiva per mostre temporanee, bookshop con ricambi e accessori Vespa e Gilera (si accettano bancomat e carta di credito). Accesso per i disabili

Museo Storico Vigili del Fuoco

Auto, camion sidecar e biciclette
Prato

Questa Collezione germoglia dalla passione di Enrico Capecchi che assolve il servizio militare nel corpo dell’Aeronautica, addetto al servizio anti-incendi. Acquista una Guzzi 500 Alce sidecar del 1942 dei pompieri e poi si allarga ad altri mezzi di soccorso come camioncino Fiat 508 del 1939, pure appartenuto ai Vigili del Fuoco. Dopo il 50° anniversario del Corpo Nazionale Vigili del Fuoco festeggiato nel 1991, il Gruppo approfondisce le ricerche e acquisisce un’ autopompa Fiat 1931, una Gilera sidecar del 1937, un’autopompa Fiat 503 del 1926, una Fiat 508C grigioverde del 1938 addetta agli ufficiali del Comando Vigili del Fuoco, un’autopompa Fiat 650 del 1966 che prestò servizio nel distaccamento di Longarone, poco distante dal Vajont. A questi e ad altri mezzi sono stati affiancati un camion militare Dodge recuperato nei campi Arar e poi destinato ai pompieri e da questi ceduti al Gruppo Storico di Prato. In esposizione anche varie biciclette con le quali venivano trasportate le manichette per spegnere gli incendi. Le bici erano fabbricate dall’inglese BSA, la stessa che fabbricava motociclette. In collezione anche molte uniformi. La stretta collaborazione con i comandi dei Vigili del Fuoco di varie città d’Italia permette a questo dinamico gruppo di organizzare rievocazioni storiche che riscuotono sempre la simpatia del pubblico.

Collezione Fantini

Attilio Fantini ha raccolto un’emozionante collezione di auto sportive del Novecento, con le protagoniste delle competizioni in pista, nei rally e nelle cronoscalate. Queste ultime corse conquistarono il grande merito di avvicinare la gente all’automobilismo portando direttamente le “macchine da corsa” vicino alle località di residenza, quando ancora esistevano pochissimi autodromi nel Paese e organizzare competizioni di velocità su strade pubbliche era decisamente più facile, anche per le ridotte garanzie di sicurezza richieste invece dall’attuale normativa. Nella Collezione Fantini, situata vicino ad Arezzo, nel cuore dell’Italia, si possono ammirare vetture con un passato storico davvero rilevante. Fra queste, molte Alfa, Abarth, Lancia Stratos e tante altre, spesso richieste come protagoniste di manifestazioni e mostre storiche.

Galeria Peugeot

Dal 5 ottobre 2007 c’è un motivo in più per andare in Toscana: è la Galerie Peugeot, fortemente voluta da Daniele Bellucci, 50 anni, laurea in economia, un fiorentino che però a San Gimignano ha messo radici.

Oggi Bellucci possiede oltre trenta diverse vetture ed ha pensato bene di creare un museo e vi è riuscito con l’appoggio del Club Storico Peugeot Italia, club federato A.S.I. ed associato a l’Aventure Peugeot, il club ufficiale della casa madre che ogni anno in un paese diverso organizza un raduno internazionale di appassionati della marca.

L’evoluzione della Casa francese è ben sviluppata nel museo, che si articola su due piani di un vasto edificio di un nuovo quartiere residenziale nell’immediata prossimità delle mura storiche di San Gimignano, fatto di gradevoli villette in mattoni di cotto. Si parte dalla Bebè del 1916, la vetturetta Torpedo a due posti, motore 4 cilindri, 855 cm3, ideata da Ettore Bugatti, il famoso progettista milanese trapiantato in Alsazia, con caratteristiche all’avanguardia: sospensioni semiellittiche posteriori e piccolo motore monoalbero a 4 cilindri. L’esposizione si chiude con la 604 limousine del 1980 usata come “papamobile” da Giovanni Paolo II in occasione della visita a Lissieux in Francia.

Bellucci, che all’interno della sua “Galerie” ha realizzato anche un’area dedicata alla collaborazione fra Peugeot e Pininfarina, è anche editore ed ha pubblicato interessanti monografie sulla marca francese, fra le quali “Guida all’identificazione Peugeot, quando il Leone estrae gli artigli”, con interessanti contributi storici e fotografici che la rendono davvero imperdibile per i cultori del marchio. Sorprendente l’ammiraglia del Tour de France con piccola toilette a bordo, incastonata sul pavimento dei sedili posteriori, per consentire al direttore di corsa lunghissime trasferte a velocità ciclistica senza dover sostare per … esigenze corporali. La “Galerie” è spesso frequentata da appassionati e soci del Club storico Peugeot, anche per la felice collocazione geografica, in centro Italia, nella suggestiva località di San Gimignano

Museo Alta Valdera

Il museo nasce con intento benefico ed e’ frutto della collezione dell’appassionato Varo Biliotti. Insieme al comitato AltaValdera , ha costituito questo museo. All’interno possiamo trovare un esposizione di tipo didattico legata al mondo della meccanica e dei motori. Per gli appassionati di moto da segnalare la presenza delle Marche , Guzzi, Piaggio , Mival e Moto Morini . Di sicuro interesse fra gli altri , il motociclo Oriol del 1910, con motore inglese sotto canna utilizzato durante la prima guerra mondiale . La sede si trova a Selvatelle (Pisa), via Aldo moro 13.

Collezione Dainelli

Collezione Graziano Dainelli Tavernuzze (Firenze)

Protagonista di questa collezione realizzata con impegno e dedizione da Graziano Dainelli a Tavernuzze (vicino a Firenze) è la Harley Davidson, in particolar modo gli esemplari appartenenti al periodo compreso fra la prima e la seconda guerra mondiale. Complessivamente i mezzi raccolti, restaurati e custoditi con amore da Dainelli sono un centinaio e comprendono, oltre alle Harley, anche molte altre moto rare. La prima fu una BSA regalatagli dal nonno quando aveva appena quattordici anni. Fra gli esemplari più ragguardevoli presenti nella collezione Dainelli è orgoglioso di due tricicli De Dion Bouton 1899 della Perfecta, di una Griffon del 1904 (partecipò alla Paris-Bordeuax-Paris). Numerose anche le moto tedesche, fra le quali Zundapp KS della Whermacht su disegno di Ferdnand Porsche e Bmw R75. Notevole anche una FN del 1902, una Peugeot del 1903 e una Alcyon del 1907. Una delle motociclette a cui Dainelli è più affezionato è la fiorentina Motopiana, una 250 del 1926 che è stata tra le grandi protagoniste delle corse degli anni 20/30. “Spesso anche le Guzzi ne respiravano la polvere”, commenta ironico Dainelli. Fra le auto, una Fiat tipo 2 del 1916.