Lampeggiatori Blu & MuTeCC

Accesi per la nostra sicurezza

“Amici” per un “Museo Territoriale ‘ai’ Carabinieri” è un progetto nazionale di rete telematica che collega intranet i possessori di veicoli storici Carabinieri, nato dalla passione verso i “Lampeggiatori Blu Storici”, in generale, modello e progetto “aperto” per altre livrée. Da ogni sezione MuTeCC è possibile visitare l’intero progetto in formazione. La raccolta primaria di Cortona (e prossimamente Arezzo con partecipazione pubblica) è il risultato di una vita di ricerca, passione e “sogno” da parte di un appassionato ufficiale in congedo dei Carabinieri, critico e storico di fama, fondatore in Asi del settore, così come in passato di altra Commissione; Amor omnia vincit, come “passione e cultura di autenticità”, ci ripete. Il MuTeCC si estende in due dei 4 padiglioni espositivi o “casseforti” di Gioielleria e Oreficeria, come classificati con tanto di insegna. Nel Pad.1 sono esposte trenta auto e altrettante moto e sidecars che hanno connotato la storia della mobilità dei Carabinieri, ma anche altre livree, fra cui “unicum”, come la Lancia Aprilia cabriolèt, già di servizio CC.RR. per Hailé Selassié, con doppia targa Asmara e Regio Esercito; altre coloniali e/o alcune Alfa Romeo del Capo della Polizia, ma anche auto straordinarie di Personalità Istituzionali, da ammirare, e fra le moto le belle Moto Guzzi dei maestosi Corazzieri, Carabinieri Guardie del Presidente della Repubblica. Il Pad.2 espone le Alfa Romeo che hanno connotato l’esegesi del “Radiomobile” dalla Giulia anni 60 a fine millennio con le Alfa155 e 156 impresse nell’immaginario collettivo. 30 auto, 30 moto ed altre 30 preservate o da restaurare o assegnare, mediante scambio, agli “Amici” per consegnarle alla storia. Il Pad.3 dei Trattori storici, “le automobili dei cugini di campagna”, una 50ina e una collezione completa di trattori Porsche e altre case automobilistiche che si sono dedicate, nel dopoguerra, a trattori e carioche. Pad 4 Targhe storiche – automobìlia di livrea inerente macchine agricole, elmetti Adrian della Grande Guerra. Accoglienza amichevole e narrazione appassionata intorno, gratuita, per il motorismo storico e storia e valori delle istituzioni. Visita didattica: due ore. Emozioni e Memoria storica di un centinaio fra auto e moto e altrettanto fra trattori e pezzi VIP nel 3° e 4° settore, in evoluzione e ripresentazione dinamica continua. Area attrezzata per raduni e incontri.

Indirizzo: Fratta Santa Caterina, 52044 Cortona (AR)
Telefono: 335 7067007 – 0575 901494 – 392 0505528
Internet: www.mutecc.it – www.lampeggiatoriblu.club – www.museoterritorialecarabinieri.it. – www.trattoristorici.it
Email: museoterritorialecarabinieri@faralli.academy – mino@faralli.club – lampeggiatoriblu@faralli.club – lampeggiatoriblustorici@asifed.it

 

Museo ferroviario della Puglia

L’A.I.S.A.F. Onlus e l’Associazione Dopolavoro Ferroviario di Lecce, d’intesa con il Settore Attività Museale e Cultura Storica Ferroviaria delle FS, nel 1999 promuovono la realizzazione di una struttura museale ferroviaria a Lecce, come strumento di valorizzazione dell’area urbana e del territorio provinciale e regionale, grazie alle potenzialità culturali e di richiamo turistico di una iniziativa di questo tipo. I musei dei trasporti, e ferroviari in particolare, sono diffusi e apprezzati in tutto il mondo, ma costituiscono una rarità in Italia, in particolare nel Meridione (dove esiste solo il Museo Ferroviario Nazionale di Pietrarsa, presso Napoli). L’ubicazione a Lecce di un Museo Ferroviario assume particolare significato per la presenza della più estesa rete ferroviaria concessa d’Italia (le Ferrovie del Sud Est), ricca di notevoli peculiarità testimoniabili con la conservazione di vecchi rotabili ancora esistenti e adatta a un nuovo uso turistico e didattico per cui il museo potrà essere valido punto di riferimento.
La sede individuata per il Museo è stata fin dal primo momento la ex Squadra Rialzo di Lecce, situata in Stazione sul lato opposto al fabbricato viaggiatori e costituita da due strutture affiancate, con accesso da Via Giuseppe Codacci Pisanelli e con binari ancora raccordati alla rete FS (poi RFI).

Museo della Barca Lariana

Il Museo della Barca Lariana, fondato nel 1982 all’interno di una filanda ottocentesca, raccoglie oltre 400 imbarcazioni e oggetti legati alla storia della navigazione sul Lago di Como. Lo spazio museale si sviluppa su quasi 5mila metri quadrati – con diverse sale di esposizione disposte su tre edifici, studiati per accogliere un patrimonio unico di circa 450 imbarcazioni tra barche a vela, motoscafi fuoribordo ed entrobordo, gondole, imbarcazioni tipiche lariane, motoscafi da corsa, vele, reti, remi, motori e altro materiale nautico, tutto rigorosamente d’epoca e originale. Notevole l’ edificio d’epoca che ospita le mostre tematiche: un ex opificio che rappresenta da solo un’interessante esempio di archeologia industriale di fine ‘800. Il fondatore Gian Alberto Zanoletti, grande appassionato di nautica,  ha voluto sviluppare un luogo che rappresenti un legame tra passato, presente e futuro raccontando il mondo della nautica, le sue imprese, i marchi che ne hanno fatto la storia, le sue imbarcazioni, la tecnologia, lo stile. Lo scopo del Museo Barca Lariana è quello di raccontare, attraverso la storia della nautica, il territorio della Regione Lombardia, ricco di storia e cultura. Ma non solo: raccontare di un legame inscindibile tra ingegno e creatività e ridare vita a un patrimonio unico al mondo.

Collezione Storica FITRAM

L’Associazione Asso.Fitram è molto attenta ai veicoli che hanno caratterizzato il trasporto pubblico su gomma nel corso del ‘900, in particolare autobus e filovie, ma non trascura anche i tram e le cabine della funicolare oltre alla sezione modellismo. Negli ultimi anni questo dinamico gruppo ligure (La Spezia) ha recuperato oltre venti mezzi per realizzare il sogno di un … “Museo in movimento”, come loro stessi amano dire e pubblica l’interessante rivista tematica ‘Informa Fitram’. Nel programma associativo è previsto il restauro dei mezzi e l’organizzazione di visite guidate al porto con gli studenti a bordo di mezzi storici. Fra i mezzi già recuperati si ricordano: Fiat 308 Cameri, Fiat 418 Bredapitoiesi, Fiat 418 AV VS880, Fiat 314 Portesi, Fiat 308 Menarini, Fiat 418 Portesi, Fiat 416 Cansa, Fiat 370 ex Polizia di Stato, Fiat 309 Barbi, Fiat 314 e 370, entrambi carrozzati Dallavia, Fiat 315, Inbus 176 e diversi altri. Asso.Fitram ha già avviato le trattative per ottenere dall’Amministrazione Spezzina un’adeguata area espositiva, all’interno dei depositi della Municipalizzata. L’obiettivo è diventare testimoni del lungo cammino storico compiuto dai mezzi del ‘900 per assicurare i collegamenti territoriali, premessa fondamentale di socialità, sviluppo, benessere. Un altro obiettivo è sviluppare la lunga storia dei vaporetti del golfo spezzino iniziata nel lontano 1871.

Museo Storico dei Pompieri e della CRI

Oltre 2500 mq. con veicoli dei pompieri dalla fine del 1700 alla metà del 1900 oltre a divise, documenti, laboratori didattici. Il Museo dispone anche di aree ludiche e di laboratori didattici e si sviluppa in quattro in tutto i padiglioni che accolgono cinquemila reperti. All’interno vi è anche una sezione dedicata ai Vigili del Fuoco impegnati per anni nella controversa vicenda dell’Enichem e dei suoi numerosi incidenti. Obiettivo etico di questa realizzazione non è solamente la testimonianza storica ma anche la diffusione di una mentalità sociale più attenta alla sicurezza e alla salute, uno stimolo per la cittadinanza verso per la prevenzione e il senso civico, soprattutto nella direzione della piaga degli incendi estivi che sfregiano il territorio.

Collezione Giorgetto e Fabrizio Giugiaro

La collezione Giorgetto e Fabrizio Giugiaro è situata a Moncalieri, a pochi chilometri da Torino, ospitata in un’area dedicata all’interno di GFG Style, centro stile avanzato fondato dai due designer nel 2015.
La storia di Giorgetto e Fabrizio Giugiaro è legata a delle vere e proprie pietre miliari del design automobilistico.
I Giugiaro sono stati protagonisti indiscussi del design industriale, creando oltre 300 modelli iconici che si sono trasformati in più di 60 milioni di vetture circolanti nel mondo per oltre 70 marchi, come Alfa Romeo, Maserati, Volkswagen, Fiat, Hyundai, Bugatti, BMW e molti altri.
Le auto che fanno parte della collezione non sono solo degli oggetti, ma dei pezzi di storia che raccontano l’evoluzione del design automobilistico decade dopo decade, dal boom economico degli anni Sessanta a oggi. Dall’introduzione di forme più aerodinamiche negli anni ’60 (i primi progetti realizzati presso Bertone e Ghia), fino all’adozione di linee più moderne e innovative (con il marchio GFG Style), ogni vettura rispecchia un certo periodo storico, ma ancora di più mostra la propensione a proiettarsi costantemente nel futuro, immaginando, anzi favorendo, l’evoluzione del design.
Si passa dalle iconiche vetture di serie note in tutto il mondo agli esperimenti futuristici e ai prototipi che sembrano tuttora arrivare dal futuro. Ogni pezzo è un’espressione diversa dell’ingegno di Giorgetto e Fabrizio, nato per rispondere a sfide che di volta in volta coinvolgevano ricerche su forme, meccaniche o materiali, così come un esempio di come la loro visione abbia cambiato la storia e la percezione pubblica dell’automobile nel corso dei decenni.
La collezione Giorgetto e Fabrizio Giugiaro vanta una quarantina di automobili e si è sviluppata “spontaneamente” nel corso degli anni. Si compone non solo di vetture di serie ma anche e soprattutto di esemplari rari quando non unici, raramente visibili al pubblico, come prototipi, one-off e modelli di stile.

Collezione Renzo Fontanari

Dove corre libero il Capriolo

Da giovane correva in moto, poi si è sposato, si è affermato come imprenditore ed è diventato padre di quattro figli. Ovvio che la passione giovanile dovesse cedere il posto ai doveri quotidiani. Fino a quando, raggiunta una certa età e cresciuti i figli insieme alla moglie Franca, ha deciso di ritornare sui suoi passi e ha messo insieme una splendida collezione di moto. È la bella storia di Renzo Fontanari (1941-2018), trentino, che ha battuto palmo a palmo la sua regione, non trascurando vecchi fienili e mercatini, fino a completare la raccolta dell’intera produzione Capriolo, costruite nel dopoguerra dalla Aero Caproni di Trento, negli stabilimenti di Arco e di Gardolo, prima col marchio Aero Caproni (1951-1957) e, successivamente, con quello di Aeromere (1957-1962). A queste, Fontanari ha nel tempo affiancato molte Guzzi, fra cui Airone, Falcone, Astore, Lodola, Stornello, Galletto e molte altre, oltre a rare versioni sidecar e a scooter Vespa e Lambretta. Amante della meccanica, smontava personalmente le moto destinate al restauro. Rimontandole poi con certosina pazienza. A 69 anni fu protagonista di un impegnativo raid su Guzzi California, raggiungendo Capo Nord perché solo in moto, ripeteva sempre, “si gusta il fascino della libertà”.

Museo dell'Autobus italiano – StoricBus

Scusi è qui la fermata?

Il Museo StoricBus è nato nel 2010 ad opera di appassionati e di esperti del trasporto pubblico, a compimento di un percorso di individuazione e di preservazione di bus storici cominciato nel 2003, con l’idea innovativa di creare il Museo dell’Autobus Italiano. Si tratta di un museo “dinamico”, che valorizza il patrimonio del trasporto pubblico, impiegando su strada bus e filobus restaurati dalle maestranze sociali e mediante l’allestimento di sedi espositive. Oggi StoricBus conta 72 unità preservate, 20 delle quali restaurate e circolanti e si arricchisce anche dei bus preservati privatamente dai soci possessori. Il museo organizza attività in autonomia o collaborando con enti, club, aziende, associazioni gemellate, rivolte alla popolazione, al turismo, agli appassionati e alle scuole, con lo scopo di valorizzare i veicoli e promuovere i territori, come i borghi antichi, i prodotti tipici e gli altri musei. Progetto “La Scuola viaggia in Bus” per sensibilizzare le nuove generazioni all’uso corretto del mezzo pubblico.

Alfa Blue Team

Il Museo della passione con 130 Alfa Romeo 

Alle porte di Milano la passione Alfa ha realizzato un tempio dedicato alla Casa del Biscione che promuove cultura e conoscenza storica con incontri periodici aperti al pubblico. Alfa Blue Team è stato fondato da sei amici milanesi poco più che ventenni il 14 febbraio 1972.

Gippo Salvetti, insieme al fratello Stefano e agli amici Claudio Bonfioli, Guido delli Ponti, Emilio e Giorgio Garavaglia iniziarono a recuperare e restaurare nella seconda metà del Novecento quelle che, allora, erano considerate semplici Alfa “usate”, acquistandole a poco prezzo. Grazie a loro, auto come Giulia TZ, 2600 sprint, 1900 Sprint, 2600 SZ, 2000 Spider e Giulietta SZ trovarono cure premurose e oggi, mezzo secolo dopo, continuano a strappare le bocche aperte estasiate dei fortunati visitatori di Alfa Blue Team, che ha nello stile, a dispetto del marchio italiano, un fascino british.

Da una prima Cascina nei dintorni di Milano, gemmò negli Anni Ottanta un capannone, per arrivare ai primi anni Anni Novanta in quella che è diventata la sede definitiva, una ex “Fonderia”, situata qualche chilometro ad est di Milano, che oggi vanta più di 130 esemplari Alfa esposti. Nella “Fonderia” vengono periodicamente organizzati gli “Alfacafè” incontri culturali serali a tema storico-automobilistico.

Col tempo la collezione ha coperto praticamente la vasta gamma produttiva Alfa Romeo focalizzandosi sul “dopoguerra” fino alla fine degli Anni Ottanta. Alfa Blue Team ha esteso il suo raggio d’azione ai grossi motori diesel, avio, autocarri leggeri e pesanti, automobilia varia e insolita che rendono questa realtà storico-museale un panorama unico a livello mondiale per le curiosità, gli esemplari unici, le piccole serie che i soci sono riusciti a raccogliere in tanti anni di profonda passione alfista.

Notevole il settore dedicato ai veicoli industriali con autocarri e autobus, tutti amorevolmente manutenuti e funzionanti grazie all’efficiente officina interna, che si avvale di un fornitissimo magazzino ricambi. La passione di Salvetti non si è limitata alle auto ma si è estesa alla cultura letteraria con una casa editrice, la Fucina, che ai 6000 libri della biblioteca e alla ricchissima fototeca di Alfa Blue Team, ha aggiunto titoli pregiati a sfondo motoristico, molti firmati dallo stesso Salvetti, a sfondo rigorosamente alfista, e tanti altri scritti da apprezzati autori.

Museo dei Pompieri

Il coraggio e il soccorso come valori etici
Firenze

Nel 2006, durante le manifestazioni organizzate per ricordare l’alluvione di Firenze del 1966, l’Associazione Gruppo Storico Vigili del Fuoco di Firenze decise di realizzare questo museo finalizzato alla ricerca e alla conservazione di materiali e mezzi che hanno fatto la storia del Corpo Nazionale ed in modo particolare la storia dei pompieri di Firenze.
Il Comando dei Vigili del Fuoco ha accolto con entusiasmo l’iniziativa ed ha messo a disposizione un’area dedicata dove sono stati raccolti a catalogati mezzi, divise, pubblicazioni, foto, strumenti e dispositivi di pronto soccorso. L’obiettivo della collezione è non dimenticare le innumerevoli operazioni di pronto intervento e trasmetterle alle generazioni più giovani come messaggio etico.
Fra i visitatori, sempre su appuntamento, molti appassionati e cittadini d’ogni età e tante scuole che hanno aderito al progetto ‘Pompieropoli’ per avvicinare i piccoli ed i loro genitori.