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Descrizione

Al suo interno sono esposti alcuni carretti siciliani, tipici mezzi di trasporto locali, ad oggi opere d’arte e tesori dell’artigianato siciliano, in particolar modo della tradizione santantonese.  Aci Sant’Antonio (Catania) viene infatti definita Città del Carretto Siciliano, poiché vanta i natali di alcuni dei più grandi maestri di quest’arte.

Mastri carradori, scultori, fabbri e pittori hanno lasciato in eredità al paese le loro storie e le loro opere, la cui diffusione è attestata anche a livello internazionale.

Il museo presenta inoltre una piccola sala dedicata alla pittura, ovvero il laboratorio del maestro Salvatore Nicolosi, che porta avanti la tradizione della pittura del carretto, dando la possibilità, di vedere in modo diretto in che cosa consista l’arte del pittore.

L’ingresso al museo è gratuito ed è possibile visitarlo accompagnati da una guida.

E’ il caso di ricordare che nel 1951 i fratelli Marzotto fondarono a Valdagno (Vicenza) la Scuderia Marzotto per partecipare a diverse competizioni automobilistiche, tra le quali la Mille Miglia ed il Giro di Sicilia, prevalentemente con vetture Ferrari. La Scuderia non si limitò all’acquisto delle vetture, ma operò anche alcune modifiche. Una di queste auto fu la versione Ferrari “Carretto Siciliano” che partecipò vittoriosamente al Giro di Sicilia del 1951. A Modena, pur compiaciuto dell’affermazione, il commendator Ferrari non apprezzò la disinvolta interpretazione di una delle sue vetture da parte dei “Conti correnti” come venivano ironicamente soprannominati i quattro fratelli Vittorio, Umberto, Giannino e Paolo, con evidente allusione al loro status sociale, alla notevole disponibilità economica e alla passione per le corse automobilistiche.

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