Descrizione
Uno dei problemi più ricorrenti per colleziona auto e moto d’epoca è lo spazio. Chi può, costruisce appositi garages. Altri, più fortunati, utilizzano aree più grandi. Altri ancora cercano nei seminterrati o nel sottosuolo i luoghi più adeguati per ‘contenere’ la loro sconfinata passione. Emilio Agosti di Cremona ha pensato di appendere al soffitto del garage le sue moto. Non tutte, ma le più leggere, ovvero i famosi ‘Cinquantini’ da competizione che filavano come missili.
Suo padre, Bruno, correva in moto ed era fatale trasmettere il contagio al figlio che, per tutta la vita, ha lavorato in una concessionaria Lancia. Un giorno, conoscendo la sua immensa passione, qualcuno gli segnala che lungo l’argine del Po giace abbandonata una moto Zündapp, la grande casa motociclistica tedesca attiva dal 1917 al 1984. Ogni volta che il fiume esondava la vecchia due ruote finiva sott’acqua. Emilio la salva. Fa così anche con dozzine di altre motociclette pregiate, molte delle quali prodotte nella prima metà del Novecento, come Frera, Guzzi, Ras, Matchless, DKW, GD, FN e tante altre.
La ricchezza della sua collezione lo autorizzerebbe a farsi vanto di tanta bellezza. Invece non si dà troppe arie e vola basso. E raccomanda: «Oggi molti collezionisti tendono al confronto, e ripetono fino allo sfinimento ‘La mia moto è più bella e vale più della tua’. Sarebbe meglio limitarsi alla passione pura, alla ricerca storica, insomma a trasmettere al futuro le nostre competenze a vantaggio delle giovani generazioni perché nessuno di noi sopravviverà alle nostre moto. Lasceremo tutto qui…».