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Descrizione

Nel 1930 il capitano veterinario Guido Antoniazzi avviò una prima raccolta di cimeli riferiti ai Carabinieri Reali, che costituì il nucleo originario di una rilevante collezione, iniziativa accolta in seguito dal figlio Carlo che, per trovare un’idonea collocazione al posseduto, decise di ampliare la residenza di famiglia.
Una passione e un patrimonio spirituale e materiale ereditati dal nipote Guido, che ha perpetrato la tradizione familiare integrando la raccolta con rilevanti acquisizioni, curando il riordinamento dell’intera collezione e consentendole di assurgere a dignità di esposizione permanente.
Nasce così il Museo dei Carabinieri Reali, oggi custodito in una porzione di Villa Rossi, costruzione ottocentesca immersa nel verde delle colline coneglianesi, dichiarate patrimonio dell’umanità Unesco.
Il percorso espositivo attraversa la sala delle daghe sino a giungere alla sala dei moschetti: uniformi e copricapi, armi, cimeli, documenti, medaglie e vario materiale iconografico narrano, attraverso itinerari individuali di sacrificio e di valore, la storia dei Carabinieri Reali, dall’istituzione del corpo nel 1814 – ripercorrendo le campagne risorgimentali, l’avventura coloniale, la prima Guerra mondiale, la proclamazione del Regno d’Italia e il secondo conflitto mondiale – sino a giungere alla nascita della Repubblica italiana
Oltre alle collezioni di uniformi, medaglie ed armi, molto interessante è quella di biciclette perfettamente funzionanti. Sono esposti tutti i modelli utilizzati dai Carabinieri Reali dalla fondazione al 1945 partendo dal biciclo, passando al modello Costa risalente al 1896 fino ad arrivare alla Bianchi 1912 (utilizzata durante il primo conflitto mondiale 1915-1918) e una del successivo modello 1923, utilizzata dall’Arma sino al primo dopoguerra.

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