Descrizione
Le bici operose dei nostri artigiani
All’interno di un frantoio dei primi del Novecento, trova spazio una collezione di biciclette allestite ed usate dagli ambulanti per svolgere al meglio il proprio lavoro. L’originale raccolta è uno spaccato di storia italiana che parte dalla fine degli anni Venti per arrivare agli anni Sessanta. Un periodo in cui auto e moto erano ancora privilegio di pochi. Per muoversi la gran parte della popolazione utilizzava la trazione animale o la biciletta. La mostra ha un particolare valore sociale e educativo perchè rivela e testimonia lo sforzo e la fatica che centinaia di artigiani hanno affrontato per risolvere al meglio i problemi della quotidianità. A realizzare questo simpatico museo sono stati i coniugi Alessia Frissi e Daniele Agulli, che coltivano questa passione da molti anni con l’impegno di trasmettere alle nuove generazioni il valore della memoria. Ognuno potrà, scoprendo la bici dell’arrotino, del falegname, del lattoniere, del lattaio, del sacerdote o del postino, farne tesoro, comprendere al meglio i bisogni di intere popolazioni in via di sviluppo, interpretare le migrazioni che spingono milioni di persone a cercare di migliorare la propria vita e soprattutto scoprire gli sforzi dei nostri padri e dei nostri nonni per costruire un dignitoso benessere. Senza remore sulle origini umili di molti, ma con la volontà di capire com’eravamo e per interpretare al meglio il nostro futuro.